Ultime Notizie: Sarajevo

Andreas Duren/CNA

Papa Francesco: "Rimuovere i muri e costruire ponti di fraternità"

“Sarajevo è una città ponte. Il vostro incontro è ispirato a questo motivo dominante, che mette in guardia sulla necessità di costruire, in un ambiente di tensione e divisione, nuovi percorsi di vicinanza tra popoli, culture e religioni”. Lo scrive il Papa nel messaggio recapitato agli organizzatori della terza conferenza mondiale sull'etica teologica che si sta svolgendo nella capitale bosniaca.

CCEE

I vescovi europei e le sfide della Misericordia oggi

Nell’Anno della Misericordia e proseguendo un cammino avviato insieme a diversi organismi cattolici europei, la Commissione CCEE Caritas in Veritate organizza in collaborazione con la Conferenza episcopale della Bosnia-Erzegovina un incontro sull’urgenza e l'attualità delle Opere di Misericordia oggi in Europa.  

CTV

Puljic: "La presenza del Papa ci dona forza per costruire la pace"

“Sono convinto che si siano uniti in preghiera non solo i cattolici, ma anche tutti gli altri, ognuno a modo proprio; hanno pregato, mediante i loro buoni desideri, anche coloro che non si considerano credenti”. Sono le parole di ringraziamento del Cardinale Vinko Puljic rivolte al Papa al termine della Messa solenne a Sarajevo.

La messa del Papa a Sarajevo / Andreas Dueren/ Aci Group

Il Papa a Sarajevo: la pace è un lavoro artigianale contro chi crea un clima di guerra

C’è un altro clima allo stadio Kosevo di Sarajevo rispetto al 1997. Quando venne Giovanni Paolo II la guerra era appena finita, e nevicava. Oggi tra i monti delle Bosnia è estate e anche nei cuori della gente inizia una nuova primavera. Papa Francesco è arrivato per incoraggiare il fragile cammino verso la riconciliazione di un popolo che ha vissuto non solo la guerra ma lo sterminio, la “pulizia etnica”.

CTV

Il Papa a Sarajevo: "Valorizzate ciò che unisce"

“È per me motivo di gioia trovarmi in questa città che ha tanto sofferto per i sanguinosi conflitti del secolo scorso e che è tornata ad essere luogo di dialogo e pacifica convivenza”. Lo ha detto il Papa nel suo indirizzo di saluto ai Presidenti di Bosnia-Erzegovina, nel palazzo presidenziale di Sarajevo.

Angela Ambrogetti - AciStampa

Il Papa è a Sarajevo, Gerusalemme d'Occidente

Papa Francesco è arrivato a Sarajevo. Sul volo che lo ha portato da Roma alla capitale bosniaca, il Pontefice ha salutato brevemente i giornalisti a bordo dell’aereo papale: 65 cronisti di 4 gruppi linguistici.

Cattedrale di Sarajevo, 4 giugno 2015 / Andreas Dueren / ACI Group

Il Papa a Sarajevo, città monito per l'Europa

Giovanni Paolo II aveva parlato di Sarajevo come una nuova Gerusalemme. Ma in realtà Sarajevo rappresenta prima di tutto un monito per l’Europa. Perché la guerra, terribile e fratricida, che la scossa all’inizio degli Anni Novanta ha rappresentato una novità assoluta nel panorama delle guerre del Paese balcanico. Una guerra di annientamento come non ce n’erano mai state. Una guerra che è il risultato diretto del pensiero debole che la pioggia acida del comunismo aveva diffuso.

La statua di Giovanni Paolo II davanti alla cattedrale di Sarajevo  / www.radiosarajevo.ba

Sarajevo, il Papa e il suo confessore francescano dell'Erzegovina

Sarajevo è una città con due nomi. Quello antico, cristiano legato alla sede vescovile Vrhbosna, e quello che gli è stato dato durante la dominazione ottomana, Saraj, “sede del governo”, che poi divenne Sarajevo per intendere tutta la città. Già in questi due nomi è segnato il destino di una città, che ha sofferto la fatica di essere multietnica e multi religiosa. Nel 1997 Giovanni Paolo II pellegrino nella città “simbolo della sofferenza di tutta l’ Europa in questo secolo” chiedeva proprio all’ Europa se fosse stata “testimone responsabile” della sofferenza di Sarajevo, ed esprimeva un auspicio: “Che Sarajevo diventi per tutta l’ Europa un modello di convivenza e di pacifica fra popoli di etnie e di religioni diverse.”

Consiglio d'Europa  / CCEE

Dialogo tra le religioni, dopo il Papa a Sarajevo se ne discute a Strasburgo

Sarajevo al centro dell’incontro tra culture, con uno sguardo speciale alle religioni. Il viaggio di Papa Francesco il prossimo 6 giugno sarà nel segno della pace e del dialogo interreligioso. Due giorni dopo, l’8 di giugno, la Missione Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, sotto il patronato del Segretario Generale Thorbjørn Jagland organizzerà un dialogo di alto livello dal tema. “Costruire società inclusive insieme: contributi allo scambio di Sarajevo sulle dimensioni religiose del dialogo inteculturale.” Perché, dopo il viaggio del Papa, ci sarà un incontro di alto livello sul tema sempre a Sarajevo, l’8 e il 9 settembre.

La messa di Giovanni Paolo II a Sarajevo nel 1997 / www.papa.ba

Francesco a Sarajevo: l'opera della Santa Sede per la pace nei Balcani

Si avvicina la visita che il 1° febbraio Papa Francesco ha annunciato con sorpresa di molti, quella a Sarajevo. Lo scopo è, per il Papa,  “incoraggiare i fedeli cattolici” e contribuire “al consolidamento della fraternità, della pace, del dialogo interreligioso e dell'amicizia”. Sarà una visita molto mediatica di una sola giornata. E forse alcuni di coloro che saranno sul volo papale hanno ancora negli occhi l’immagine spietata e commovente di Giovanni Paolo II, già malato, che trema per il freddo durante la messa in quella città. Era aprile del 1997, il Papa polacco aveva aspettato a lungo per poter essere nella città martire della guerra dei Balcani. La guerra era finita nel 1995 con gli accordi di Dayton, ma al Papa avevano vietato il viaggio. Troppo pericoloso per i cecchini ancora in giro. E il Papa aveva accettato di aspettare non per la propria sicurezza, ma per quella dei tanti fedeli che sarebbero arrivati.

Cattedrale Sarajevo /

Papa Francesco a Sarajevo. Ufficializzato il programma

Ufficializzato questa mattina il viaggio di Papa Francesco a Sarajevo, previsto per il prossimo 6 giugno 2015. Tra le tappe più significative, la messa nello Stadio Koševo della mattina e gli incontri ecumenico, con i sacerdoti e religiosi e quello con i giovani, previsti nel pomeriggio. Nello stile di Papa Francesco, la volontà di incontrare quante più realtà possibile in un tempo limitato, circa 11 ore nella capitale della Bosnia-Erzegovina.