10 anni esatti. E' dal 7 marzo 2007, infatti, che il Cardinale Angelo Bagnasco guida la Conferenza Episcopale Italiana. La scelta di Papa Benedetto XVI per la successione al Cardinale Camillo Ruini - che guidava i Vescovi italiani dal 1991 - cadde dunque sull'Arcivescovo di Genova. Una scelta che rompeva un "equilibrio" che durava dal 1985: Giovanni Paolo II infatti aveva scelto come numero dei Vescovi italiani il suo Vicario per la Diocesi di Roma: prima Ugo Poletti, poi - appunto - Camillo Ruini.

Pochi mesi dopo la sua nomina, nel novembre 2007, Papa Benedetto lo crea cardinale di Santa Romana Chiesa. E cinque anni dopo lo stesso Benedetto XVI lo conferma per un secondo quinquennio alla guida della Conferenza Episcopale Italiana, che per l'appunto scade oggi. Nel corso del suo mandato decennale il Cardinale Bagnasco ha collaborato con tre segretari generali: Giuseppe Betori, divenuto Arcivescovo di Firenze; Mariano Crociata, nominato Vescovo di Latina e l'attuale Nunzio Galantino, Vescovo emerito di Cassano allo Jonio.

Il prossimo presidente dei Vescovi italiani non sarà più scelto direttamente dal Papa. Finora infatti il Pontefice, nella sua qualità di Primate d'Italia, nominava direttamente il Presidente della Cei. Dal successore del Cardinale Bagnasco in poi non sarà più così. Papa Francesco, infatti, ha chiesto ed ottenuto che siano i Vescovi ad indicare al Papa tre nomi. Il prescelto sarà comunque indicato dal Pontefice. E' ipotizzabile che per l'Assemblea generale di maggio la Conferenza Episcopale Italiana abbia il suo nuovo presidente.

Intanto il Cardinale Bagnasco prosegue il suo intenso lavoro come Arcivescovo di Genova, a cui si è aggiunto da pochi mesi l'impegno come Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa. Un organismo centrale nella missione di rievangelizzazione del Vecchio Continente.