lunedì, maggio 06, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Strage di bambini in Camerun, l'appello e il dolore del Papa

A Kumba, città nella Regione del Sudovest del Camerun, almeno 8 bambini sono morti e altri dodici sono stati feriti nel corso di un attacco in una scuola, da parte di un gruppo di uomini armati. Ed è a loro e alle loro famiglie che il Papa pensa durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza Generale di oggi.

"Mi unisco al dolore delle famiglie dei giovani studenti barbaramente uccisi a Kumba in Camerun, provo grande sconcerto per un atto tanto crudele e insensato, che ha strappato alla vita i piccoli innocenti mentre seguivano lezioni a scuola", dice Papa Francesco.

"Che Dio illumini i cuori perchè gesti simili non siano mai ripetuti e perchè queste regioni possano finalmente ritrovare la pace. Auspico che le armi tacciano e che possa essere grantita la sicurezza di tutti e il diritto di ciascun giovane all'educazione e al futuro. Esprimo alle famiglie e alla città di Kumba e a tutto il Camerun il mio affetto e il conforto che solo Dio può dare", conclude così il Pontefice il suo appello.

“Il giorno più triste”: così, in una nota riportata da “La Croix Afrique”, il vescovo di Kumba, in Camerun, monsignor Agapitus Enuyehnyoh Nfon, ha definito la strage dei giorni scorsi. "A causa di questo atto barbaro la gente di Kumba è in lacrime e tutta la diocesi è in lutto, i nostri cuori sono spezzati perché i nostri figli innocenti non ci sono più”, conclude il vescovo.

Sempre durante l'Udienza oggi, il Papa ha sottolineato il valore sacro della vita nei saluti in lingua polacca allacciandosi alla figura di San Giovanni Paolo II: "Il 22 ottobre scorso abbiamo celebrato la memoria liturgica di San Giovanni Paolo II, in questo anno centenario della sua nascita. Egli ha sempre esortato ad un amore privilegiato per gli ultimi e gli indifesi e per la tutela di ogni essere umano, dal concepimento fino alla morte naturale. Per intercessione di Maria Santissima e del Santo Pontefice polacco, chiedo a Dio di suscitare nei cuori di tutti il rispetto per la vita dei nostri fratelli, specialmente dei più fragili e indifesi, e di dare forza a coloro che la accolgono e se ne prendono cura, anche quando ciò richiede un amore eroico. Dio vi benedica!"

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