Nel saluto in lingua italiana durante l'Udienza generale di oggi il Papa ricorda la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, celebrata in Cina e in tutto il mondo.
I saluti del Papa in lingua italiana sono dedicati ad un anniversario molto particolare, quello compiuto ieri dall'Enciclica "Pacem in Terris" di San Giovanni XXIII. L’11 aprile 1963 era un Giovedì Santo, e fu in quel giorno che Giovanni XXIII volle simbolicamente firmare la Pacem In Terris. Sono passati 60 anni. Papa Francesco ne riconosce l'estrema attualità. Anche oggi il mondo è in guerra.
Durante i saluti in lingua italiana Papa Francesco lancia un appello per la pace nella Repubblica Democratica del Congo. Proprio qualche giorno fa sette persone sono state uccise, tra le quali una religiosa, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo.
Durante i saluti in lingua italiana Papa Francesco pensa a tutte le mamme del mondo. Lo fa in occasione della festività di domani, la natività della Vergine Maria.
Nei saluti in lingua italiana il Papa ricorda la Giornata del Creato che viene celebrata domani 1° settembre e parla dei tragici avvenimenti di questi giorni a Baghdad. Infine un pensiero del Pontefice anche ad Amatrice. Sono passati sei anni da quel tragico giorno del terremoto.
Ancora una lettera- appello ai vescovi della Germania perché il “ Cammino sinodale” in corso nella Chiesa cattolica di quel paese non porti lontano dalla dottrina,
“Continuando la nostra preghiera per la pace, faccio appello ai miei compatrioti affinché abbiano un cuore aperto e ospitale per i rifugiati dall’Ucraina che vorranno venire in Polonia a trovare rifugio dalla guerra” Lo scrive l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca nell’Appello per i rifugiati dell’Ucraina.
La situazione attuale è una grande minaccia per i Paesi dell’Europa centro-orientale e per tutto il continente europeo, che può distruggere l'eredità di molte generazioni che hanno costruito un ordine pacifico e l'unità in Europa – hanno sottolineato i Vescovi Polacchi e Ucraini in un Appello alla ricerca del dialogo e dell’accordo al fine di evitare il pericolo di azioni di guerra.
L'appello di Papa Francesco durante l'Udienza Generale di oggi è per i migranti. Il Papa chiede all'Europa "di aprire la porta del cuore" per accogliere chi ne ha bisogno. "Il fenomeno migratorio chiede responsabilità condivisa", dice il Papa presentando i profughi che sono giunti con lui da Cipro e sono presenti all'Udienza in Aula Paolo VI.
Durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza Generale odierna il primo pensiero del Papa è per la Nigeria. "Ho appreso con dolore la notizia degli attacchi armati avvenuta domenica scorsa nei villaggi nel nord della Nigeria. Prego per coloro che sono morti, per quanti sono rimasti feriti", dice il Pontefice.
“L'aborto è sempre una violazione del diritto umano fondamentale alla vita, tanto più ripugnante in quanto riguarda la vita delle persone più deboli e del tutto indifese. Si tratta quindi di una manifestazione della più ingiusta discriminazione”, ha dichiarato l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca nella dichiarazione rilasciata a seguito del progetto di risoluzione del Parlamento Europe sul tema della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi nell’Unione Europa (Rapporto Matić).
“Dieci anni fa iniziava il sanguinoso conflitto in Siria, che ha causato una delle più gravi catastrofi umanitarie del nostro tempo: un numero imprecisato di morti e feriti, milioni di profughi, migliaia di scomparsi, distruzioni, violenze di ogni genere e immani sofferenze per tutta la popolazione, in particolare per i più vulnerabili, come i bambini, le donne e le persone anziane”.
Sono 1.700 i professori che hanno firmato l'Appello alla verità e al rispetto in memoria di Giovanni Paolo II. Fanno appello per fermare la diffusione di falsità nei confronti del Papa Polacco. L'appello è stato sostenuto, tra gli altri, da Adam Daniel Rotfeld, Hanna Suchocka, Krzysztof Zanussi, Rettori di Università, esperti di fama mondiale ed ex ministri.
Doppio appello per Papa Francesco questa mattina durante l'Udienza Generale. Il primo pensiero del Papa è per la Nigeria, colpita dall'ennesima strage la settimana scorsa in cui hanno perso la vita più di 100 braccianti. Il secondo è per le quattro missionarie del San Salvador brutalmente uccise 40 anni fa da un gruppo di paramilitari.
Il Papa durante l'Udienza Generale di oggi ricorda le vittime innocenti del terrorismo che si sta estendendo in questi giorni in Europa. E cita i casi dolorosi recenti di Nizza e Vienna.
A Kumba, città nella Regione del Sudovest del Camerun, almeno 8 bambini sono morti e altri dodici sono stati feriti nel corso di un attacco in una scuola, da parte di un gruppo di uomini armati. Ed è a loro e alle loro famiglie che il Papa pensa durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza Generale di oggi.
Diventa sempre più visibile la necessità di ricordare l'insegnamento di Karol Wojtyła alle generazioni future - sottolinea il suo segretario di lunga data e invita a sostenere l'Appello Internazionale promosso da Professori e Docenti che, in occasione del 42° anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II, incoraggiano ad approfondire il suo pensiero e le sue conquiste scientifiche.
Un appello internazionale di professori universitari per ricordare e promuovere l'insegnamento e il pensiero filosofico di Karol Wojtyła.
"Desidero ricordare in questo momento Don Roberto Malgesini, il sacerdote della Diocesi di Como che ieri mattina è stato ucciso da una persona bisognosa che lui stesso aiutava, una persona malata di testa. Mi unisco al dolore e alla preghiera dei suoi famigliari e della comunità comasca e come ha detto il suo vescovo rendo lode a Dio per la testimonianza, cioè per il martirio di questo testimone della carità verso i più poveri". Il Papa ricorda Don Roberto Malgesini, il sacerdote di Como ucciso all'età di 51 anni da un senzatetto con problemi psichici.
"Venerdì prossimo, 12 giugno, si celebra la Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, un fenomeno che priva i bambini e le bambine della loro infanzia e che ne mette a repentaglio lo sviluppo integrale". Al termine dell'Udienza Generale Papa Francesco lancia un appello per non dimenticare i piccoli sfruttati.