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Santi agostiniani. Santa Chiara della Croce di Montefalco

Santa Chiara della Croce di Montefalco



Tutto inizia con sant’Agostino. Santo importante per l’ordine che proprio dal filosofo e teologo d’Ippona prende nome. Accanto a lui, poi, troviamo sempre la madre, santa Monica: sono queste le due figure più conosciute dell’ordine agostiniano. Ma vicino a loro, ci sono tante altre bellissime figure di santità. AciStampa propone ai suoi lettori, allora, un piccolo viaggio nelle biografie di queste aureole. Molto spesso, quasi sconosciute. Eppure le loro testimonianze ci fanno rriflettere sulla bellezza della santità in generale, e - nel particolare - di quella agostiniana: un filo rosso le lega, l’amore per la Verità, per Dio e l’umanità.

 

Oggi, terza puntata di questo percorso  di santità “agostiniana”, dopo il beato Tirry e la sicuramente più conoscita santa Rita da Cascia, è la volta di un’altra donna, santa Chiara della Croce di Montefalco, la cui memoria liturgica viene celebrata il 17 agosto. 

 

Vicino Perugia sorge Montefalco. Ed è in questa località che Chiara nasce nel 1268. Già da bambina i primi semi di santità: trascorre molto tempo nella preghiera. Non giochi, ma preghiere soprattutto. E’ devota alla Passione di Cristo. La chiamata avviene, dunque, presto: nel 1275 decide di consacrarsi totalmente a Dio, entrando in un reclusorio (dove era andata anche la sorella Giovanna). Il reclusorio cominciava ad avere sempre più vocazioni. Avviene così che, nel 1290, questo luogo di preghiera eremitica diviene monastero: il vescovo Gerardo Artesino con decreto del 10 giugno 1290 riconosce la nuova famiglia religiosa, dando ad essa la regola di sant’Agostino e autorizzando in pari tempo l'accettazione di novizie. Il neonato monastero sarà chiamato "della Croce". La sorella di Chiara, Giovanna, diviene badessa.

All’inizio del 1294, nel giardino del monastero, le appare Cristo sofferente con la croce, che si rivolge a lei con queste parole: “Io cerco un luogo forte, nel quale possa piantare la croce, e qui trovo il luogo adatto per piantarla”. È il cuore di Chiara, che da allora ripeterà spesso: “Ho Gesù mio dentro il mio cuore”. 

 Alla morte della sorella (22 novembre 1291), Chiara viene chiamata immediatamente a succederle nella carica, contro la sua volontà e nonostante fosse assai giovane. Ed è proprio in questo periodo che Chiara vive estasi, e le vengono concessi doni soprannaturali. 

Tanta era la fama di sé che Chiara, subito dopo la morte sopraggiunta il 17 agosto del 1308, fu venerata subito come santa. Ma solo nel 1624, papa Urbano VIII concesse, dapprima all'ordine, poi alla diocesi di Spoleto, di recitare l'Ufficio e la Messa con preghiera propria in onore di Chiara, il cui nome Clemente X fece inserire, il 19 aprile 1673, nel Martirologio Romano. Dopo un processo di canonizzazione assai tortuoso, l'8 dicembre 1881, Chiara da Montefalco venne  solennemente canonizzata da papa Leone XIII.

 

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