Città del Vaticano , 09 July, 2025 / 1:00 AM
Nell'anno delle celebrazioni dei 1700 anni del Concilio di Nicea tra le tante opere d'arte dedicate all'evento una si trova nella Biblioteca Vaticana. Come si legge nella news letter della BAV, OWL, uno degli affreschi del lato nord del Salone Sistino, realizzato, come altri sette concili orientali, negli anni 1588-1589, a evocare la fede e la dottrina della Chiesa, racconta Nicea.
Nell’affresco si vedono i rappresentanti della Chiesa, perfino il Papa pontefice, la cui presenza è simbolica perché non poté prendervi parte e l'imperatore Costantino in primo piano, a sottolineare il ruolo che ebbe nell’organizzazione del Concilio. "A destra Ario, in tunica bianca, ascolta il diacono che pronuncia la sua condanna; i suoi libri verranno bruciati ex decreto concilii. In alto Dio e Gesù in gloria indicano il dogma della consustanzialità delle due persone trinitarie; al centro un libro in trono, la Bibbia, fonte di riferimento per ogni questione riguardante la fede e la dottrina.
Il personaggio in abiti orientali raffigurato in primo piano sulla destra è Spiridione, vescovo di Trimitonte, Cipro, particolarmente venerato nei paesi dell'area bizantina. Secondo la tradizione egli partecipò al Concilio e sostenne la tesi dell'uguaglianza di Gesù con Dio. I testi agiografici raccontano che in quella sede egli compì un miracolo: tenendo un mattone in mano, lo scompose nei tre elementi, fuoco, acqua e terra, dimostrando così l’autenticità dell'insegnamento sull'unità di sostanza pur nella distinzione delle tre persone".
Il primo concilio ecumenico celebrato a Nicea, fu convocato dall'imperatore Costantino nell'anno 325, vi parteciparono 318 vescovi ospiti dell’imperatore. Si doveva risolvere la questione teologica che nei primi secoli del Cristianesimo coinvolgeva l’identità di Gesù di Nazareth. Ario, un prete di Alessandria del IV secolo, in modo sistematico negò le divinità di Cristo, con la volontà di salvaguardare l’unicità di Dio. Il Concilio condannò la dottrina di Ario come eretica, dichiarando che per la fede cristiana Gesù Cristo è il Figlio di Dio, uguale al Padre nella divinità. Inoltre, i Padri di Nicea fissarono la data della festa di Pasqua, la più importante delle feste cristiane, fissandola alla prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera, ponendo fine alla diversità di calendario tra le Chiese cristiane". Una questione che poi tornò in primo piano con lo Scisma d'Oriente, e della quale ora si discute.
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