Città del Vaticano , 27 July, 2025 / 12:21 AM
"La liturgia oggi ci invita, nella preghiera e nella carità, a sentirci amati e ad amare come Dio ci ama: con disponibilità, discrezione, premura vicendevole, senza calcoli".
Papa Leone XIV conclude così la sua riflessione prima dell' Angelus domenicale in Piazza San Pietro sulle letture di oggi.
Il commento al Padre Nostro: "più preghiamo con fiducia il Padre dei Cieli, più ci scopriamo figli amati e più conosciamo la grandezza del suo amore". Il Vangelo, dice il Papa , ci ricorda "che Dio non ci volta mai le spalle quando ci rivolgiamo a Lui, nemmeno se arriviamo tardi a bussare alla sua porta, magari dopo errori, occasioni mancate, fallimenti, nemmeno se, per accoglierci, deve "svegliare" i suoi figli che dormono in casa. Anzi, nella grande famiglia della Chiesa, il Padre non esita a renderci tutti partecipi di ogni suo gesto d'amore. Il Signore ci ascolta sempre quando lo preghiamo, e se a volte ci risponde con tempi e in modi difficili da capire, è perché agisce con una sapienza e con una provvidenza più grandi, che vanno al di là della nostra comprensione. Perciò anche in questi momenti, non smettiamo di pregare con fiducia: in Lui troveremo sempre luce e forza".
Non solo però preghiamo il Padre come figli, ma amandoci come fratelli: "Uno deiPadri della Chiesa, riflettendo su questo, scrive: «Bisogna che, quando chiamiamo Dio "Padre nostro", ci ricordiamo del dovere di comportarci come figli» (S. CIPRIANO DI CARTAGINE, De dominica Oratione, 11), e un altro aggiunge: «Non potete chiamare vostro Padre il Dio di ogni bontà, se conservate un cuore crudele e disumano; in tal caso, infatti, non avete più in voi l'impronta della bontà del Padre celeste» (S. GIOVANNI CRISOSTOMO, De angusta porta et in Orationem dominicam, 3). Non si può pregare Dio come "Padre" e poi essere duri e insensibili nei confronti degli altri. Piuttosto è importante lasciarsi trasformare dalla sua bontà, dalla sua pazienza, dalla sua misericordia, per riflettere come uno specchio il suo volto nel nostro"
Dopo l' Angelus il Papa ha ricordato la Giornata Mondiale dei nonni e degli Anziani, guardiamo ai nonni come testimoni di speranza e non lasciamoli soli
Il mio cuore è vicino a tutti coloro che soffrono a causa dei conflitti e delle violenza a cominciare dagli scontri tra Tailandia e Cambogia: "ossa il principe della pace aiutare tutti a cercare dialogo e riconciliazione". Ma il pensiero del Papa va in Siria, e alla gravissima situazione umanitaria a Gaza dove la popolazone civile è schiacciata dalla fame, e l'appello è per un cessate e fuoco e la liberazione degli ostaggi e al rispetto integrale del diritto umanitario: "esorto a negoziare un futuro di pace per tutti i popoli. Ogni persona ha intrinseca dignità. Il mio cuore è vicino a chi soffre per le guerre".
Saluti per la postazione della Radio Vaticana in Piazza e per i giornlisti che contribuiscono ad una comunicazione di pace e di verità. Un saluto in inglese anche per la EWTN Summer Accademy e poi in inglese e spagnolo un saluto ai giovani a Roma per il Giubileo, perché sia occasione per incontrare Cristo e rinsaldare la fede per seguirlo con coerenza.
Infine un pensiero tutto romano alla processione della Madonna Fiumarola sul Tevere.
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