“Tutti insieme, perseveranti e concordi, non ci stanchiamo di intercedere per la pace, dono di Dio che deve diventare nostra conquista e nostro impegno”. Lo ha detto questa sera Papa Leone XIV introducendo la meditazione in occasione della Veglia di Preghiera per il Giubileo della Spiritualità Mariana.
Al termine dell’Udienza Generale di oggi, il Papa fa un invito speciale: pregare il Rosario, soprattutto nel mese di ottobre, per la tanto sperata pace.
Sabato 27 settembre alle ore 20.30, nel duomo di Pavia, l’orchestra da camera dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme, la scuola di musica dei francescani della Custodia di Terra Santa, offrirà un momento musicale dal titolo "Note di pace", in occasione della Dedicazione della Cattedrale.
" Perché Gesù dice che la porta della salvezza è stretta?"
"La liturgia oggi ci invita, nella preghiera e nella carità, a sentirci amati e ad amare come Dio ci ama: con disponibilità, discrezione, premura vicendevole, senza calcoli".
Per una volta niente conflitti, né armati, né finanziari. Solo armonia, non solo relazionale, ma anche e soprattutto musicale.
Papa Leone XIV risponde ai lettori di “Piazza San Pietro”. E lo fa iniziando da una mamma, Zaira, giovane madre di tre figli, che si interroga con coraggio sul diritto alla pace.
L'iniziativa della Diocesi di Roma nasce dai ripetuti e recenti appelli per la pace lanciati in diversi occasioni da Papa Leone XIV
“Buddisti e cristiani lavorano insieme per la pace attraverso la riconciliazione e la resilienza”. Questo il titolo dell’ottavo colloquio Buddista – Cristiano che si è tenuto dal 27 al 29 maggio presso il Centro Pastorale Cattolico di Phnom Penh in Cambogia.
È stata una preghiera corale quella di ieri sera nelle chiese italiane perché “i popoli dell’Ucraina, della Terra Santa
La Sala stampa della Santa Sede conferma la telefonata tra il Cardinale Pietro Parolin e il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelens'kyj. Le tematiche - sempre confermate dalla Sala Stampa della Santa Sede - sono state la salute del Papa, la situazione della guerra, la tregua e il ritorno del bambini in patria, continua quindi il lavoro della Santa Sede da quel punto di vista.
Pronto e reso noto il comunicato finale del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale italiana che si è svolto a Roma, dal 10 al 12 marzo, sotto la guida del Cardinale Presidente Matteo Zuppi. Giubileo, pace, Europa, alcuni dei temi trattati.
I vescovi europei propongono una iniziativa di preghiera per la pace in Ucraina e Terra Santa per tutto il tempo di Quaresima.
Creare un think tank Mediterraneo
"E penso a tanti paesi che sono in guerra, sorelle fratelli, preghiamo per la pace, facciamo di tutto per la pace, non dimenticatevi che la guerra è una sconfitta sempre, noi non siamo nati per uccidere, ma per far crescere i popoli". Papa Francesco, nonostante le difficoltà della bronchite, non perde l'occasione ribadire il suo no alla guerra durante i saluti in lingua italiana dell'udienza generale di oggi.
Il Papa, nonostante il forte raffreddore, lancia ancora una volta, in lingua italiana, un appello per la pace.
L’associazionismo cattolico e laico ha raccolto l’appello di papa Francesco che, nel messaggio perla 58ª Giornata Mondiale della Pace del 1º gennaio, ha scelto il titolo: ‘Rimetti a noi i nostri debiti:concedici la tua pace’ in un incontro organizzato, nei primi giorni dell’anno, all’Università Lateranense dall’Istituto di Diritto Internazionale della Pace ‘Giuseppe Toniolo’, in collaborazionecon Azione Cattolica Italiana, Pontificia Università Lateranense, Forum Internazionale di AzioneCattolica e Caritas Italiana, aperto dal prof. Giulio Alfano, delegato del ciclo di studi in ‘Scienzedella Pace e Cooperazione Internazionale’ dell’Università Lateranense.
Una telefonata di congedo e un invito accettato.
Nei saluti in lingua italiana il Papa torna sulla pace. E la recita dell'Ave Maria per Valencia."Preghiamo per la pace, non dimentichiamo la martoriata Ucraina che soffre tanto, Gaza, Israele. L'altro giorno sono stati mitragliati 153 civili che andavano per la strada. Molto triste. Non dimentichiamo anche il Myanmar", dice il Papa prima di congedare i presenti da Piazza San Pietro.