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Un servizio di EWTN News

Dio non ama solo a parole. XIX Domenica del Tempo Ordinario

La Lettera agli Ebrei oggi ci consegna una definizione di fede tanto semplice quanto radicale: “La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”. Ma non è importante solo capire che cos’è la fede, ma anche perchè dovremmo avere fede in Dio?  In fondo, non è difficile credere che Dio esista. Molti, infatti, ammettono la possibilità di un dio. Ma la questione più intima, quella che ci riguarda da vicino, è un’altra: posso fidarmi di Lui? Posso davvero affidare la mia vita alle sue mani? Per rispondere a queste domande vale la pena ricordare che noi viviamo di fiducia, ogni giorno. Quando guidiamo, ci fidiamo che gli altri rispettino le regole. Quando prendiamo un farmaco, ci fidiamo del medico che ce lo ha prescritto e di chi lo ha prodotto. Quando confidiamo un segreto a qualcuno, ci fidiamo della sua discrezione. Quando amiamo, ci fidiamo della libertà dell’altro. La fiducia è il filo sottile che tiene insieme la nostra vita. Eppure, quando si parla di Dio, qualcosa si inceppa. Facciamo fatica a fidarci di Lui. Perchè? Forse perché non Lo conosciamo davvero. O forse perché Lo immaginiamo distante, sfuggente, incomprensibile. A volte ci sembra che resti in silenzio proprio quando ne avremmo più bisogno. Oltre volte non ci fidiamo di Dio perché abbiamo paura. Paura che ci chieda troppo. Paura che ci porti dove non vogliamo andare. Paura che, affidandoci a Lui, possiamo perdere la nostra libertà.

Nel testo che la liturgia ci propone oggi, Abramo è presentato come padre della fede perchè ha creduto alla promessa di Dio, anche quando tutto sembrava impossibile. Ha lasciato la sua terra, le sue sicurezze, la casa dei suoi padre, senza sapere dove sarebbe andato. Aveva in mano non un progetto definito, ma solo una parola ascoltata. Il testo ci svela la ragione di questo atteggiamento: “perché ritenne degno di fede colui che gli aveva fatto la promessa.” Dio è affidabile perchè non si tira indietro, non cambia idea, non mente. Mantiene sempre la parola, anche se spesso i suoi tempi non coincidono con i nostri.

Possiamo fidarci di Dio perchè, come insegna la Sacra Scrittura, Dio non ama solo a parole. Non ci ha promesso la salvezza rimanendo lontano, restando nella sua beatitudine. Ha mandato nel mondo il suo Figlio, il quale ha preso su di sé il nostro peccato, la nostra solitudine, il nostro dolore e perfino la nostra morte. Gesù è la prova vivente che Dio non è lontano né indifferente davanti alle miserie umane. Ha scelto di essere uno di noi e di camminare con noi per dirci il suo amore. Senza chiedere nulla in cambio. Inoltre ci ha fatto una promessa, credibile, perchè ci ha dimostrato che per noi ha dato tutto:  Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Anche nel silenzio, anche nelle notti lunghe, anche quando non capiamo. E se Dio è con noi, possiamo affrontare ogni cosa. Non perché siamo forti, ma perché non siamo soli. Credere, allora, non significa avere tutte le risposte, ma sapere di essere accompagnati dal Signore, il quale non si tira mai indietro.

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