Ultime Notizie: Mons. Francesco Cavina

consolata.org

Scuotersi dal torpore interiore. I Domenica di Avvento

La Chiesa inizia con questa domenica il tempo di Avvento. Non si tratta di un semplice conto alla rovescia verso il Natale, ma di un cammino spirituale che ci prepara a celebra l’evento più sorprendente della storia, Dio che si fa uomo. E’ il tempo favorevole per riscoprire la gioia della sua presenza in mezzo a noi. Per questo, nella liturgia della Parola della Santa Messa risuonano tre verbi che diventano come le porte d’ingresso dell’Avvento: “Svegliarsi” (II lettura), “Vegliare” (Vangelo), “andare incontro con gioia al Signore (Salmo responsoriale).

pd

Gesù guida la storia verso il compimento. Solennità di Cristo Re

La Chiesa, nell’ultima domenica dell’anno liturgico, celebra la Solennità di Cristo Re dell’Universo. Cristo è Re perché, insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, «con la sua morte e risurrezione è diventato Signore dell’universo e della storia» (CCC 668-671). Questa festa è stata istituita nel 1925 dal Papa Pio XI e nell’enciclica Quas Primas ne spiega il senso: la regalità di Cristo non è finalizzata a dominare, ma a  portare pace ad un mondo lacerato e diviso. Cristo è Re perchè tutto ciò che esiste è stato creato per mezzo di Lui e in vista di Lui (cf. Col 1,16). È Re perché con la croce e la resurrezione ha vinto il peccato e annientato il potere della morte. È Re perché guida la storia verso il compimento.

Daniel Ibanez EWTN

La grande famiglia della Chiesa. Dedicazione della Basilica Lateranense

In questa domenica, la Chiesa celebra la festa della dedicazione della Basilica di San Giovanni in Laterano. Forse qualcuno potrebbe pensare: “Ma che c’entra con noi, che viviamo lontano da Roma?”. Questa festa ci riguarda da vicino, perchè la Basilica di San Giovanni in Laterano è la cattedrale del Papa, il Vescovo di Roma. È la chiesa più antica del mondo cristiano: fu costruita nel IV secolo dall’imperatore Costantino e sulla facciata porta scritto: “Omnium urbis et orbis ecclesiarum mater et caput” — cioè “madre e capo di tutte le chiese di Roma e del mondo”. Questo ci ricorda che la Chiesa non è solo la nostra comunità, ma una grande famiglia che è diffusa su tutta la terra, unita intorno al Papa, successore dell’apostolo Pietro.

pd

Dio farà giustizia. XXX Domenica del Tempo Ordinario

Le parole della prima lettura della santa Messa, tratta dal libro del Siracide sono come una luce che si accende nel buio; sono un balsamo per i cuori affaticati, per chi continua a fare il bene e si chiede: “Ma Dio mi ascolta davvero?”. Il testo, innanzitutto, ci dice che “Il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone.”. In un mondo dove la voce di tanti si perde nel silenzio perchè viene ascoltato solo chi ha potere o forza, la Sacra Scrittura ci assicura che Dio non guarda le apparenze, non si lascia corrompere, non dimentica nessuno. Dio ascolta e ascolta davvero.

pd

Custodire la fede come un bene prezioso. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

La Parola di Dio, oggi, ci invita a meditare sulla preghiera come lotta, impegno e perseveranza. Nella prima lettura, tratta dal Libro dell'Esodo, ci viene narrata la battaglia tra Israele e Amalèk. Un conflitto che si combatte su due fronti: con le armi e con la preghiera. 

pd

Riconoscere Cristo come la fonte della vita vera. XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci racconta un miracolo straordinario operato da Gesù: la guarigione di dieci lebbrosi. Un evento che, oltre al fatto storico, racchiude un profondo insegnamento spirituale.

pd

Il peccato di omissione. XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Oggi la Parola di Dio ci interpella duramente. Da un lato il profeta Amos denuncia il benessere egoista, la ricchezza che anestetizza il cuore, l’indifferenza per la sofferenza dei poveri. Dall’altro Gesù, nel Vangelo di Luca, ci narra la parabola del ricco e di Lazzaro, due vite parallele sulla terra, due destini opposti nell’eternità: per il povero Lazzaro la felicità eterna, per il ricco la dannazione eterna. Non perché Dio sia vendicativo o crudele, ma perché la vita — le nostre scelte — costruisce già da ora il nostro destino eterno.

pd

Il Signore ha vinto la morte. Esaltazione della Santa Croce

Oggi celebriamo una festa che agli occhi del mondo appare paradossale: l’Esaltazione della Santa Croce. Dobbiamo, dunque, riconoscere che i cristiani festeggiano uno strumento di tortura, di umiliazione e di morte? Come può accadere che un patibolo possa divenire un motivo di speranza e di salvezza? Le letture della santa Messa ci aiutano ad illuminare il  mistero della Croce.

wikicommons

Da schiavo a fratello: la rivoluzione cristiana della dignità umana. XXIII Domenica del Tempo Ordinario

La liturgia della Santa Messa di questa domenica, ci propone un brano  tratto dalla Lettera di san Paolo a Filemone, una delle sue lettere più personali e intime. La sua lunghezza non supera la pagina, ma è una pagina che ha fatto prima tremare e poi crollare le fondamenta dell’ordine sociale dell’Impero Romano, cambiando per sempre il modo con cui il mondo guarda all’altro, soprattutto agli ultimi. Nel I secolo d.C., la schiavitù era una realtà strutturale della società. Si calcola, ad esempio, che un un terzo della popolazione urbana di Roma fosse costituito da schiavi. Non erano riconosciuti come persone, ma erano considerati come res, “cose”, proprietà assoluta dei padroni. Nessuna legge proteggeva la loro dignità.

pd

Chi ama davvero, non sopporta di vedere l’altro perdersi. XXI Domenica del Tempo Ordinario

Oggi la seconda lettura della Santa messa, tratta dalla Lettera agli Ebrei, ci porta a riflettere su uno dei misteri più difficili da accettare:

pd

Dio non ama solo a parole. XIX Domenica del Tempo Ordinario

La Lettera agli Ebrei oggi ci consegna una definizione di fede tanto semplice quanto radicale: “La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”.

pd

La vera ricchezza dell’uomo è Dio stesso. XVIII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica prende le mossa da una situazione concreta e quotidiana: una lite tra fratelli per un’eredità. Un conflitto che, ancora oggi, ci suona fin troppo familiare. Ma Gesù non si ferma alla superficie della questione. Con la sua sapienza, trasforma quella richiesta materiale in una riflessione sul valore della vita. Attraverso la parabola che racconta, ci invita a porci una domanda scomoda ma necessaria: “Da cosa credi che dipenda davvero la tua vita?" 

pd

Quando i giusti tacciono il male avanza indisturbato. XVII Domenica del Tempo Ordinario

La Sacra Scrittura non addolcisce la realtà. Chiame le cose con il loro nome. Parlando di Sodoma e Gomorra afferma, senza giri di parole, che in quelle città il peccato si è fatto sistema, cultura, abitudine. Esse sono divenute la bandiera di una civiltà che scaccia Dio, non si vergogna più del male, anzi lo difende, lo giustifica e lo celebra. San Pietro nella sua seconda lettera parlerà di Sodoma come di un esempio lasciato “per coloro che vivranno empiamente in futuro” (2Pt 2,6).  

pd

Il buon samaritano non è un filantropo. XV Domenica del Tempo Ordinario

La parabola del “buon samaritano” ci racconta una storia vera: la storia dell’umanità. C’è una frase che ci  aiuta a comprendere questa affermazione è: “Gli si fece vicino”, ossia prossimo. Chi si è fatto prossimo all’umanità? E’ Dio stesso che in Gesù Cristo è venuto tra noi e per il sacramento dell’Eucarestia vive in noi. 

PD

Portare la pace. XIV Domenica del Tempo Ordinario

Il brano di Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù che invia in missione i settantadue discepoli. Non solo i dodici apostoli! Con questa decisione il Signore vuole aiutarci a comprendere che l’annuncio del Vangelo non è affidato solo ai vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi ma a tutti i cristiani. L’evangelizzazione appartiene alla vocazione cristiana e trova la sua ragion d’essere nel sacramento del Battesimo, nel quale siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato e resi partecipi della vita stessa di Dio.

pd

Il Signore cerca cuori disponibili. Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

Oggi la Chiesa celebra due figure fondamentali della sua storia. Due colonne: Pietro e Paolo. Due discepoli di Gesù molto diversi tra loro per origine, carattere e percorso di vita, eppure uniti da una stessa passione: l’amore per Cristo e per la Sua Chiesa.

pd

Gesù realmente presente nell’Eucaristia. Solennità del Corpus Domini

La Chiesa celebra oggi una delle feste più amate dal popolo cristiano: la solennità del Corpo e Sangue del Signore Gesù, realmente presente nell’Eucaristia, vivo in mezzo a noi nel segno umile del pane. È la festa di un Dio che non si è accontentato di salvarci da lontano, ma ha scelto di restare con noi per sempre, nella forma più quotidiana e disarmante: un pezzo di pane, spezzato per amore.

pd

Una verità da vivere. Solennità della Santissima Trinità

La Chiesa ci conduce, oggi, al cuore vivo della nostra fede. Ci invita a contemplare il mistero di Dio stesso, così come si è rivelato: un Dio che è Trinità vale a dire comunione eterna di amore. Non si tratta semplicemente di affermare che Dio esiste. Tante religioni lo proclamano. Anche l’Islam crede in un Dio unico, potente, misericordioso. Il cristianesimo va ben oltre: non si accontenta di dire che Dio “è”, ma si chiede: chi è Dio, davvero? Qual è la sua vita intima? La risposta la troviamo nel Nuovo Testamento: Dio è amore” (1Gv 4,8). Dunque, non soltanto “Dio ama”, ma Dio è amore. E l’amore, per essere tale, ha bisogno di un “altro”. Non può essere amore chiuso in sé.

Pd

Credo nello Spirito Santo. Solennità di Pentecoste

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

pd

Cristo non ci abbandona. Ascensione del Signore

Dopo la Risurrezione, il posto di Cristo non è più accanto agli apostoli sulla terra, ma nella gloria eterna di Dio. Per questo motivo, san Luca conclude il suo Vangelo con l’episodio dell’Ascensione: “Gesù si staccò da loro e veniva portato su, in cielo”. Con queste parole, l’evangelista vuole farci comprendere che il Risorto non è semplicemente tornato alla vita di prima, ma è entrato in una realtà nuova e definitiva: è asceso alla gloria del Padre, portando con sé anche la nostra umanità.