Mosul, 24 September, 2025 / 2:00 PM
Era una diocesi che non c’era più, presa dalla devastazione del Daesh, conosciuto anche come ISIS, che ne aveva fatto la sua capitale. Ma ora Mosul sta vivendo una ricostruzione, e il 15 ottobre rinasceranno ufficialmente le chiese di al-Tahira e Mar Toma, ristrutturate grazie al supporto dell’Alleanza Internazionale per la protezione del patrimonio (ALIPH), il concorso scientifico del Consiglio Statale delle Antichità e del Patrimonio di Mosul (SBAH) e l'Istituto Monsignor Najeeb Mickhael Moussa op Arcivescovo caldeo di Mosul e Akra.
Il restauro delle due chiese è parte del progetto “Mosaico di Mosul”, avviato da ALIPH nel 2019 e dal Consiglio di Stato per le antichità e il Patrimonio dell’Iraq per contribuire alla riabilitazione di edifici religiosi e dimore storiche emblematiche nella Città Vecchia. L’ISIS, infatti, aveva lasciato a Mosul una grande devastazione, distruggendo e saccheggiando anche gli edifici religiosi.
Il restauro di queste due chiese, affidato a L'Œuvre d'Orient, è iniziato nel 2022. La ricostruzione ha un forte valore simbolico per tutti gli abitanti di Mosul e, in un certo senso, generale, per tutti gli iracheni, in particolare per i cristiani di questo storico distretto.
La chiesa caldea di Al-Tahira e la chiesa siro-ortodossa di Mar Toma sono state gravemente danneggiate durante i combattimenti per liberare la città nel 2017. Per la loro ristrutturazione, sono stati coinvolti esperti internazionali e iracheni: architetti del patrimonio formati presso l'École de Chaillot; architetti e ingegneri strutturali e restauratori formati presso l'INP e iracheni.
Sono stati svolti numerosi colloqui con le parti interessate irachene per definire il tipo di restauro preferito, preservando al contempo l'architettura originale degli edifici e rispettando la Carta di Venezia.
Mosul è un paese con una lunga storia cristiana. Il suo nome deriva dall’arabo “al-mawsil” che significa “punto di incontro”.
La storia di Mosul è profondamente segnata dal cristianesimo, Secondo la tradizione cristiana primitiva, tre chiese di Mosul furono costruite sulle case in cui soggiornarono gli apostoli Pietro, Bartolomeo e Tommaso.
Il XX secolo ha profondamente sconvolto gli equilibri regionali: la maggior parte dei cristiani ha abbandonato il Paese, in fuga da guerre e persecuzioni. L'ultimo decennio è stato segnato dalla conquista della Piana di Ninive e di Mosul da parte dello Stato Islamico, dal 2014 al 2017. I cristiani, storicamente numerosi in questa regione, sono stati espulsi con la violenza.
Oggi si trovano ad affrontare la sfida di ricostruire le loro case, il loro patrimonio, ma anche, più profondamente, le loro comunità e il loro posto nella società irachena. Minoranza in un paese musulmano, i cristiani iracheni formano una comunità eterogenea con radici antiche, che risalgono all'apostolo Tommaso.
La Mesopotamia accolse il messaggio cristiano già in epoca apostolica: fu in questa terra che nacque la Chiesa d'Oriente, che in seguito si diffuse in India e Cina. Al tempo della conquista araba, nel VII secolo, i cristiani costituivano la stragrande maggioranza della popolazione. Da allora in poi, i cristiani vissero sotto la dominazione musulmana; divennero dhimmi, uno status riservato a cristiani ed ebrei, che li discriminava ma offriva loro una certa protezione e consentiva loro di svolgere un ruolo importante in una vita culturale e sociale plurale.
Nel 1743, parteciparono attivamente alla difesa di Mosul contro lo Scià persiano Nadir, e furono in seguito ricompensati con la possibilità di costruirvi nuove chiese.
Nel 1920, la comunità cristiana rappresentava ancora il 14% della popolazione di Mosul. I cristiani hanno lasciato tracce nel patrimonio della città, a testimonianza della sua ricca storia religiosa e culturale; alcune chiese hanno più di 1.400 anni.
Questo patrimonio ha sofferto in particolare durante l'occupazione di Daesh, che ha fatto di Mosul la capitale del suo califfato. Tra il 2014 e il 2017, le chiese sono state vandalizzate, bombardate e talvolta distrutte, nell'ondata di distruzione scatenata contro il passato preislamico o coloro che erano considerati incoerenti con la sua ideologia, e nelle battaglie per la riconquista della città nel 2017.
Mar Toma e Al-Tahira hanno ricevuto ciascuna una nuova campana, realizzata su misura nell'officina francese Cornille Havard, che ha restaurato le campane di Notre-Dame de Paris. Incise in bronzo, recano iscrizioni che esprimono la speranza di un'intera città: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace" (Gv 14,27) per Al-Tahira, e "La verità vi farà liberi" (Gv 8,32) in siriaco per Mar Toma. Dall'inizio degli anni 2000, i cristiani sono diminuiti da 1,5 milioni a circa 250.000 nel 2025. I cristiani sono ancora segnati dalla paura.
Geograficamente, le comunità cristiane sono molto presenti nelle città e nel nord dell'Iraq. Sono divise in diverse Chiese, principalmente: la Chiesa Caldea (cattolica), la Chiesa Assira (apostolica), la Chiesa Siriaca Ortodossa, la Chiesa Siriaca Cattolica e la Chiesa Latino. I cristiani sono rimasti ad Ainkawa, un quartiere tradizionalmente cristiano della città di Erbil, Questo progetto mira a favorire il loro ritorno a Mosul, in un contesto che resta fragile.
Il 15 ottobre, queste due chiese saranno restituite alla vita. Sarà davvero rinascita?
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