Il nostro incontro mi “ha fatto bene all’anima. È stato una pietra miliare nel cammino del dialogo interreligioso e della comprensione fra i popoli”. Lo scrive il Papa nel messaggio consegnato dal Cardinale Ayuso, Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, all’ayatollah iracheno Al Sistani.
I lavori per la costruzione della chiesa dedicata ad Abramo ad Ur, da cui il patriarca iniziò il suo pellegrinaggio, proseguono senza sosta, tanto che il 30 per cento dei lavori è stato già completato. La chiesa, uno dei frutti del viaggio del Papa in Iraq nel marzo del 2021, sorgerà su una superficie di 10 mila meri quadri, con una grande sala di 600 metri quadri da destinare a luogo di incontro, e una torre campanaria di 23 metri.
Papa Francesco manda i saluti al più grande incontro cattolico per i giovani in Iraq. Il Pontefice, attraverso il Segretario del Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, ha inviato un messaggio ai giovani cattolici riuniti all'Ankawa Youth Meeting 2022 a Erbil - Iraq. Nel suo messaggio, il Papa ha invitato i giovani ad aderire alla loro eredità e alla loro fede e ha ricordato loro che la Chiesa è sempre vicina a loro e prega per loro.
È rimasta per anni una diocesi senza vescovo, colpita dalla barbarie dello Stato Islamico che la aveva invasa anche per impadronirsi delle riserve della sede della banca centrale irachena. Durante gli anni dell’invasione, Mosul si era aggrappata alla speranza e al ricordo delle sue radici, mentre l’attuale vescovo, il domenicano Najeeb Michaeel, faceva la spola con Erbil per salvare gli antichi manoscritti che testimoniavano la presenza cristiana nel Paese. Ora, nell’ambito dei lavori di ricostruzione della città, nella chiesa di Mar Thomas, si è trovata una ulteriore conferma degli antichissimi legami di questa terra con il cristianesimo. Durante i lavori di ristrutturazione della chiesa sono infatti stati rinvenuti una decina tra reliquie pergamene antichi appartenuti ad alcuni santi.
Potrebbero essere inclusi nel gruppo di martiri dominicani di Iraq i due sacerdoti siro cattolici Youssef Jebo Suakriya (1872 – 1915) e Benham Anto Mikho (1882 – 1915). Il primo era un sacerdote sposato, padre di tre figli, Il secondo era un sacerdote e monaco della congregazione dei fratelli di Sant’Efrem. Martiri del dimenticato genocidio caldeo, potrebbero presto essere riconosciuti come martiri. La ricognizione dei loro corpi è stata effettuata due anni fa.
Circa il 50 per cento delle famiglie che avevano lasciato l’Iraq con l’invasione da parte dell’ISIS del sedicente Stato Islamico hanno fatto ritorno nel Paese, giustificando così un cauto ottimismo delle organizzazioni internazionali per il ritorno dei cristiani nel Paese del Golfo.
Papa Francesco ha espresso in un telegramma inviato al Nunzio Apostolico in Iraq e firmato dal Cardinale Segretario di Stato Parolin il cordoglio per le vittime provocate dall’esplosione, avvenuta l’altro ieri, in un mercato di Bagdad.
Il prossimo 27 giugno, ogni vescovo del Patriarcato Caldeo celebrerà una speciale messa per la pace in Medio Oriente nella sua diocesi, rispondendo ad un appello delle riunione mensile dei vescovi che si è tenuta lo scorso 10 giugno nella residenza estiva di Erbil.
Questa mattina Papa Francesco ha incontrato in udienza il Ministro degli Affari Esteri dell’Iraq Fuad Mohammed Hussein. A confermare l'incontro è Matteo Bruni, direttore della Santa Stampa della Santa Sede.
Quattro presidenti e un ministro degli Esteri nell’agenda di Papa Francesco per il mese di maggio. Il 3 maggio, Papa Francesco incontrerà iracheno Fuad Hussein. Il 6 maggio, il presidente svizzero Guy Predolin incontrerà il Papa, nell’ambito delle manifestazioni dell’annuale giuramento delle reclute delle Guardie Svizzere. Quindi, il 10 maggio, sarà il presidente della Lettonia Egils Levits a far visita a Papa Francesco, per celebrare i 100 anni di relazioni diplomatiche della Santa Sede con il Paese Baltico. E infine, il 27 maggio, saranno le delegazioni di Bulgaria e Macedonia, guidate dai presidenti Rumen Radev e Stevo Pendarovski, a incontrare il Papa nel tradizionale appuntamento per i Santi Cirillo e Metodio.
Quattro proposte pratiche per dare un seguito concreto al viaggio di Papa Francesco in Iraq. Quattro proposte, che vanno dalla diffusione della cultura fino alla protezione dei luoghi santi, lanciate dal Cardinale Raffael Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, a un mese dalla visita di Papa Francesco nel Paese.
Dal 5 all´8 marzo Papa Francesco ha visitato l´Iraq, un paese dove i cristiani, specialmente quelli dei villaggi della Piana di Ninive, hanno sofferto molto a partire dall´invasione del gruppo islamista dello Stato Islamico, avvenuta nell´agosto del 2014.
“Il tragico ridursi dei discepoli di Cristo, qui e in tutto il Medio Oriente, è un danno incalcolabile non solo per le persone e le comunità interessate, ma per la stessa società che si lasciano alle spalle”. Lo ha detto Papa Francesco incontrando la comunità cristiana di Hosh-al-Bieaa, a Mosul, uno dei luoghi maggiormente colpiti dalla persecuzione anticristiana dell’ISIS.
Doppio appello per Papa Francesco durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza Generale di oggi. Francesco rivolge il suo pensiero al caro popolo del Myanmar ed è pronto a partire il prossimo 5 marzo, per l'Iraq. Un viaggio "desiderato e atteso".
Papa Francesco dal 5 all’8 marzo sarà in Iraq e Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) lancia una raccolta fondi per ricostruire un asilo distrutto dall’ISIS a Batnaya. La fondazione pontificia ha affrontato la complessa situazione irachena in un colloquio con Don Karam N. Shamasha, parroco della Chiesa cattolica caldea di San Giorgio a Telskuf, nella Piana di Ninive.
Diffuso il programma ufficiale del viaggio di Papa Francesco in Iraq dal 5 all'8 marzo 2021. "Accogliendo l'invito della Repubblica d'Iraq e della Chiesa cattolica locale, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico nel suddetto Paese dal 5 all'8 marzo 2021, visitando Baghdad, la Piana di Ur, legata alla memoria di Abramo, la città di Erbil, così come Mosul e Qaraqosh nella Piana di Ninive". Così annunciava la Sala Stampa della Santa Sede a dicembre ed ora il viaggio del Papa ha anche un ricco programma di eventi e celebrazioni, precisando che "si terrà conto dell'evoluzione dell'emergenza sanitaria".
Dopodomani, giovedì 10 dicembre, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale promuove una riunione sulla crisi umanitaria siriana e irachena. L’incontro, al quale hanno dato la loro adesione una cinquantina di organismi di carità cattolici, rappresentanti degli episcopati locali e delle Istituzioni ecclesiali e Congregazioni religiose che operano in Siria, Iraq e nei Paesi limitrofi, oltre ai Nunzi apostolici dell’area, si terrà in modalità online.
Sono circa 200 le famiglie di sfollati cristiani che sono già tornate o torneranno a Mosul, da dove erano fuggite a causa delle tremenda avanzata del sedicente Stato Islamico. La notizia, data l’11 novembre da Zuhair Muhsin al Araji, sindaco di Mosul, è stata poi confermata dal governatore nel distretto.
È dallo scorso aprile che l’UNESCO ha cominciato i lavori di restauro della chiesa domenicana di Nostra Signora dell’Ora a Mosul. La chiesa, il cui nome in arabo è al-Saa’a, è situata nella città vecchia di Mosul, un luogo che da sempre è stato un crocevia di culture e religioni. Un incrocio di dialogo che è stato compromesso e parzialmente distrutto con l’invasione dei Daesh. Un dialogo di cui i domenicani sono stati protagonisti da sempre in quell’area.
Forse è il primo vescovo martire del Terzo Millennio. Ma, in fondo, non contano questi tristi primati. Il fatto è che l’arcivescovo Paul Faraj Rahho di Mosul, in Iraq, è stato trovato morto il 13 marzo 2008, dodici anni fa. Era stato rapito il 29 febbraio 2008, e nulla si sa della sua morte. Ma di certo si sa che è un martire.