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Note storiche, gli agostiniani in Vaticano, custodi della Sagrestia del Papa

"Vi ringrazio perché, in diversi modi, cooperate a mantenere viva la comunità di questa parrocchia ed esercitate anche un generoso apostolato". Il 21 settembre scorso Papa Leone XIV lo ha detto alla piccola comunità di agostiniani che cura la Parrocchia di Sant' Anna in Vaticano. Una messa intima, con solo qualche parrocchiano.

Sant' Anna è guidata dagli agostiniani dal 1929, l'anno dei Patti Lateranensi. Ma la presenza degli agostiniani in Vaticano è molto più antica.

A partire dalla metà del XIV secolo, i Pontefici hanno scelto  nell' Ordine degli Eremiti Agostiniani il loro "sacrista". Fu Clemente VIII con la bolla "Ad sacram ordinis" del 15 ottobre 1497 ad affidare l'incarico esclusivamente agli Agostiniani.

Clemente VIII (1592-1605) elevò il sacrestano alla dignità di vescovo titolare. Il primo sacrestano a ricevere la dignità vescovile fu Angelo Rocca nel 1605; in onore del padre dell'ordine Agostino, Clemente VIII gli conferì la diocesi titolare di Tagaste. Innocenzo X (1644-1655) riservò poi dal 1645 la sede titolare di Porfireone al prefetto della Sacrestia Apostolica. Leone XII (1823-1829) lo nominò nel 1824 parroco della Corte Papale; il papa Pio XI (1922-1939) lo nominò nel 1929 vicario generale della Città del Vaticano.

Il Prefetto della Sacrestia Apostolica era inoltre responsabile della Cappella delle Reliquie Papali, e prelato e ufficiale della Congregazione dei Riti, e partecipava al conclave, risiedeva nel Palazzo Apostolico.

Durante le funzioni liturgiche, porgeva l'aspersorio al Santo Padre. Prima delle messe papali doveva esaminare e consumare acqua, vino e ostie, un'usanza risalente ai tempi in cui si temeva che qualcuno avvelenasse il Papa. Il Sabato Santo benediceva l'acqua santa; ogni anno gli spettava il compito di benedire gli appartamenti papali (nella stanza in cui si trovava il Santo Padre, si toglieva la stola e porgeva al Papa l'acqua santa affinché la benedicesse lui stesso). Il Papa morente riceveva gli ultimi sacramenti dal prefetto della Sacrestia Apostolica.

L'abito era di colore nero, in accordo con l'abito dell'ordine degli Agostiniani. Il prefetto, a cui era affidato l'incarico a vita, era coadiuvato da un viceprefetto, il "Subpraefectus Sacrarii Apostolici". Anche lui agostiniano.

Si arriva cosi all'epoca di Papa Paolo VI (1963-1978) che abolisce la carica di Prefetto della Sacrestia Apostolica e nomina un "Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano".

Nel 1991 Giovanni Paolo II affida la cura pastorale della Città del Vaticano al cardinale arciprete della Basilica Vaticana. L'ultimo prefetto della Sacrestia Apostolica e vicario generale del Vaticano dell'Ordine Agostiniano fu il vescovo Petrus Canisius van Lierde, nato nei Paesi Bassi nel 1907, che ricoprì questa carica per quarant'anni.

Oggi sono sempre gli agostiniani che si occupano della Sagrestia Pontificia con compiti non tanto diversi e in collaborazione con l' Ufficio delle Celebrazioni pontificie.

"Da quando agli agostiniani fu affidato l'ufficio di sacrestano nel 1352, - disse Il 31 gennaio 1991, San Giovanni Paolo II-  questo ordine si è sempre distinto per il suo servizio esemplare, fedele e zelante, guadagnandosi così il grande riconoscimento dei papi. Poiché il mutare delle circostanze ha reso necessarie alcune innovazioni, mi sento in dovere di esprimere all'Ordine di Sant'Agostino la mia gratitudine per il lavoro svolto in così lungo tempo, al servizio diretto del Papa e a sostegno della vita pastorale nell'ambiente a lui più vicino. Gli agostiniani hanno reso grandi servizi a Dio e alla Chiesa con la loro importante attività. Proprio per questo motivo, non volendo rinunciare al loro prezioso servizio, ho chiesto che i religiosi di questo ordine rimangano presenti in Vaticano per assistere la parrocchia di Sant'Anna, per servire la Sacrestia Papale e per custodire l'amministrazione delle reliquie ivi conservate".

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