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Da Migrantes a Ferrara, monsignor Gian Carlo Perego al posto di Negri

“C’è una sorta di legame tra la Chiesa di Cremona e di Ferrara-Comacchio, forse  generato dal comune corso del fiume Po e dalle meravigliose oasi naturali, che si mantiene nel tempo, quasi per generare uno scambio, oserei dire, di ragioni della fede e del cuore che caratterizzano la ricca storia di due comunità cristiane. E’ in questo flusso di fede e di grazia che mi inserisco oggi come Pastore della Chiesa di Ferrara-Comacchio, perché la mia debolezza possa essere sostenuta, accompagnata, rafforzata nel cammino tra voi e con voi”.

Con queste parole monsignor Gian Carlo Perego Arcivescovo eletto di Ferrara-Comacchio, ha voluto salutare il suo gregge. La nomina di Perego è stata pubblicata oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede, ma era attesa da qualche tempo.

Perego, classe 1960, nato a Vailate in provincia di Cremona è entrato in seminario alle scuole medie. Sacerdote dal 1984,  e lavora nella parrocchia di S. Giuseppe in Cremona. Fino al 1992 è  assistente di studio del Vescovo di Cremona Mons. Enrico Assi,  e nel gli anni1993-1994 segretario del Vescovo di Cremona, Mons. Giulio Nicolini. Dal 1988-1990 frequenta la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, e studia La teologia del ministero ordinato tra Rivoluzione e Restaurazione. Il “Trattato teologico sul ministero ecclesiastico” di don Luigi Lodigiani, giansenista cremonese.

Negli stessi anni inizia ad occuparsi del disagio e l’emarginazione giovanile, segue la nascita della cooperativa dei servizi per l’accoglienza degli immigrati, con un’attenzione particolare ai richiedenti asilo, rifugiati o in protezione temporanea. Collabora con il nascente Osservatorio dell’immigrazione della provincia di Cremona. E’ docente e responsabile del corso di teologia e pastorale della carità presso il Centro pastorale diocesano e segretario della Commissione sinodale carità. E’ amministratore parrocchiale in diverse parrocchie.

A Roma arriva per studiare teologia Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana e intanto segue anche alcune esperienze di assistenza degli emigranti italiani in Germania a Mettmann e Dusseldorf.

In Diocesi a Cremona prosegue l’insegnamento e nel 1996 consegue il dottorato in Teologia Dogmatica con una tesi sul  Giansenismo lombardo.  Nel 2002 è stato chiamato a Roma dalla Caritas Italiana come Responsabile dell’Area nazionale e diventa membro della Commissionenazionale povertà (2003-2007); della Consulta nazionale del serviziocivile (dal 2002-2009) e dell’Osservatorio nazionale del volontariato (dal 2002-2009), oltre che partecipare a altre Commissioni e osservatori ministeriali (immigrazione, tratta, pari opportunità…). Dal 1 ottobre 2006 è stato incaricato da Caritas Italiana di istituire un Centro documentazione unitario con la Fondazione Migrantes e di curare la nascita dell’Archivio per la storia della Caritas in Italia.

Dal 1 dicembre 2009 è Direttore generale della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana. La Fondazione Migrantes è stata la prima a congratularsi: "Nella scelta del Pontefice si legge, ancora una volta l’attenzione particolare verso il mondo migrante e della mobilità umana".

Alla guida della Fondazione Mons. Perego, attraverso molteplici incontri nelle varie diocesi italiane e Missioni cattoliche italiane all’estero, ha sottolineato la centralità della persona a partire dal mondo migrante in tutte le sue dimensioni: immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, rom, sinti e camminanti, circensi, lunaparkisti, gente dello spettacolo viaggiante e italiani residenti all’estero.

Dal 2012 al 2016 Consultore del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti.Continua anche il suo impegno di insegnante di Teologia Dogmatica presso la Facoltà di Scienze delle Comunicazione LUMSA e docente di Dottrina sociale della Chiesa alla SPICeS (Scuola di Politica Internazionale Cooperazione e Sviluppo) promossa dalla FOCSIV in collaborazione con Caritas Italiana .

Dal marzo 2002 al marzo 2005 è stato membro della Commissione nazionale povertà ed esclusione sociale e dal 2007 al 2009 anche dell’Osservatorio nazionale contro la tratta e la prostituzione.

Nel primo saluto alla sua nuova diocesi monsignor Perego parla ai presbiteri, ai diaconi, ai consacrati e ai laici, ai malati: “ A tutti voi- scrive- chiedo un po’ di pazienza nei miei confronti, perché sappia entrare in questo cammino di Chiesa che mi consegna, quasi fosse un tesoro da porre in nuove mani, il confratello Arcivescovo Luigi Negri, che ringrazio fin da ora per la sua vicinanza. Saluto l’Arcivescovo emerito Paolo Rabitti, già pastore di questa Chiesa particolare”.

Un pensiero anche per la eredità culturale di Ferrara “con un’attenzione preferenziale per i piccoli, i malati e i poveri, sapranno dare speranza e futuro alla città di Ferrara, di Comacchio e a tutte le nostre comunità del territorio diocesano. Le scelte di libertà, di responsabilità, di partecipazione della Chiesa di Ferrara-Comacchio, abbattendo i muri e nel rispetto dell’autonomia delle cose terrestri, saranno al servizio di questa rinnovata ‘bellezza’”.

E infine il saluto speciale a Maria che “ha sempre accompagnato la mia vita di ragazzo, come Madonna della Vittoria tra i campi, di seminarista e prete, come Beata Vergine del Sacro Fonte di Caravaggio. Alla Sua materna intercessione mi affido, invocandola con i titoli più cari ai cremonesi e ai ferraresi: Maria, Assunta in cielo, Madonna delle Grazie e in Aula Regia. Ai nostri santi patroni Omobono, Giorgio, Cassiano martire e al beato Giovanni Tavelli da Tossignano chiedo di educarmi al coraggio della carità e della testimonianza di fede. La benedizione di Dio, ricco di misericordia, accompagni il nostro cammino ecclesiale”.

 

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