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Hallonsten, in Svezia, un ecumenismo ancora da costruire

Il Professor Gösta Hallonsten |  | Università di Lund Il Professor Gösta Hallonsten | | Università di Lund

Oggi la Svenska Kyrkan, vive separata dallo stato dopo essere stata per secoli parte della organizzazione statale, è governata da un sinodo generale, ma la maggior parte dei candidati al sinodo generale viene ancora nominata dai partiti politici e la recente legge ha indebolito la posizione dei vescovi, e alcuni ritengono che Chiesa Svedese ormai sia di carattere congregazionalista più che episcopale.

Questo a volte rende difficili il dialogo ufficiale, anche se invece a livello locale sono sempre maggiori i punti comuni.

Lo spiega bene Gösta Hallonsten, professore di teologia sistematica alla Università di Lund, ha fatot parte della Commissione Teologica internazionale della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Parliamo di dialogo. A che punto è il dialogo tra cattolici e luterani in Svezia?

I contatti tra cattolici e luterani in Svezia sono amichevoli. Ma la Chiesa cattolica è una Chiesa di immigrati con poche risorse e chiaramente di minoranza. La Svenska Kyrkan è dominante riguardo al numero dei membri e alle risorse. Anche dopo la separazione dallo stato nel 2000 è fortemente influenzata dai partiti politici, e molti la vedono ancora come la chiesa nazionale svedese. La Svenska Kyrkan è ufficialmente di confessione luterana, ma si vede più come una Chiesa cristiana in generale, e si sottolinea volentieri la continuità con la Chiesa medievale. L’aspetto esterno è cattolico, ma dal punto di vista teologico è protestante liberale nelle sue prese di posizione.

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C’è una commissione? O si fa solo ecumenismo pratico?

In Svezia c’è stata un dialogo ufficiale tra la Svenska Kyrkan e la diocesi cattolica di Svezia dalla metà degli anni Settanta fino a intorno al 2000. Il dialogo ha prodotto diversi documenti interessanti e di sostanza, tra cui uno sull’ufficio del vescovo pubblicato negli anni Novanta. All’inizio del nuovo millennio ha anche lavorato una commissione di dialogo cattolico-luterano finno-svedese il cui rapporto ”La giustificazione e la Chiesa”, pubblicato nel 2006, ha ricevuto molta attenzione. Quel rapporto era molto segnato dalla rinascita luterana finlandese, che ha portato a un’interpretazione più “cattolica” di Lutero.

Per il momento non c’è una commissione ufficiale di dialogo tra cattolici e luterani in Svezia. Un motivo può essere che le tendenze teologiche all’interno della Svenska Kyrkan sono molto diverse, e perciò può essere difficile nominare una delegazione rappresentativa che possa ottebere risultati sostanziosi. Perciò si è scelto di nominare diversi piccoli gruppi di dialogo ad hoc. Questi gruppi hanno il compito soltanto di dialogare, non di produrre un risultato scritto.

Che cosa significa per il dialogo questa Commemorazione comune?

Il documento”From Conflict to Communion” viene letto e discusso in molti gruppi e parrocchie. Ma alla luce di quello che ho già detto è difficile dire cosa significherà la commemorazione della Riforma nella cattedrale di Lund in 31 otobre. I media e la gente comune si interessano soprattutto alla visita del Papa.

Cosa significa entrare nella Chiesa cattolica in Svezia oggi dopo il passato di persecuzione?

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Oggi la società svedese è caratterizzata da tolleranza e da un pluralismo religioso crescente. La vecchia paura dei cattolici e la propaganda anticattolica son scomparsi. Oggi non è difficile lasciare la Svenska Kyrkan ed entrare nella Chiesa cattolica o in un’altra confessione o religione.

I luterani come vedono la Chiesa cattolica in Svezia ?

La Svenska Kyrkan è una Chiesa di maggioranza che pretende di essere in continuità con la Chiesa medievale, per cui l’atteggiamento è ambivalente. La Chiesa cattolica viene rispettata per la sua dimensione internazionale, il suo peso politico e le sue tradizioni intellettuali. A livello locale spesso c’è una buona collaborazione tra le parrocchie cattoliche e la Svenska Kyrkan. Allo stesso tempo è evidente che molti immigrati cattolici vengono accolti e inseriti nella Svenska Kyrkan, senza che questo venga visto come ”proselitismo”.

Anche musulmani che arrivano come immigrati in Svezia vengono spesso accolti e battezzati nella Svenska Kyrkan senza valutare le conseguenze culturali e per le politiche delle migrazioni. L’ambizione della Svenska Kyrkan di essere una chiesa per tutto il popolo svedese – perciò si chiama Svenska Kyrkan – insieme alla sua misura porta a un rapporto squilibrato con altre chiese cattoliche e con altre religioni.