L’immagine di Leone XIV con i patriarchi ortodossi sull’antico sito dove avvenne il Concilio di Nicea ha mostrato come il dialogo ecumenico sia continuo e vivo, nonostante le difficoltà. Nell’ultimo mese, tuttavia, non c’è stato solo il dialogo, costante, con le Chiese dell’oriente cristiano. C’è un dialogo con la Comunione Anglicana che è in corso, e un lavoro anche con le altre confessioni cristiane da considerare.
“Non è un caso che papa Leone abbia scelto di compiere il suo primo viaggio apostolico nella terra che è legata inscindibilmente alle origini del cristianesimo e oggi richiama i figli di Abramo e l’umanità intera a una fraternità che riconosca e apprezzi le differenze”. Lo ha detto il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, nella celebrazione di ieri a Venezia il 60/mo anniversario dell’estinzione delle scomuniche da parte di Paolo VI e Atenagora.
Dopo la visita alla Cattedrale Armena Apostolica ad Istanbul, Papa Leone XIV si è recato presso la Chiesa Patriarcale di San Giorgio per assistere alla celebrazione della Divina Liturgia, presieduta dal Patriarca Bartolomeo I.
L’ultimo giorno del viaggio apostolico di Papa Leone XIV in Turchia si è aperto stamane con la visita di preghiera alla Cattedrale Armena Apostolica ad Istanbul.
“Mi sto preparando per viaggiare al sito dove si è tenuto il Concilio di Nicea, al fine di incontrare e pregare con i Capi delle Chiese e i leader delle Comunioni cristiane, celebrando insieme Gesù Cristo come nostro Signore e Salvatore. È anche mio desiderio, in questo Anno Giubilare, proclamare a tutto il popolo d’Europa che Gesù Cristo è la nostra speranza, poiché Egli è sia il cammino che dobbiamo seguire, sia la meta ultima del nostro viaggio spirituale”. Lo ha detto questa mattina Papa Leone XIV, ricevendo in udienza i membri del Comitato Congiunto del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, del Consiglio Ecumenico delle Chiese e Rappresentanti delle Chiese Cristiane d’Europa, firmatari della Charta Oecumenica.
Con una celebrazione nella Basilica delle Tre Fontane, nel luogo del martirio di San Paolo, è stata finalmente firmata la rinnovata Charta Œcumenica. Venticinque anni dopo, le Chiese sorelle di Europa rinnovano i loro impegni, con una Charta rinnovata, che presenta 55 impegni concreti (nella prima Charta erano 26) per avanzare l’ecumenismo in Europa.
A Vallendar, presso l’Università Vincent Pallotti, lo scorso 2 novembre, si è tenuto un simposio in onore del Cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha compiuto 75 anni lo scorso marzo. E il cardinale, in un breve discorso, che “la Chiesa non può mai essere fine a se stessa. Il suo scopo è piuttosto rendere Dio visibile nel mondo”.
La riunione della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Il dialogo con la Chiesa assira d’Oriente. L’incontro del gruppo Sant’Anselmo. Tre appuntamenti ecumenico hanno caratterizzato il lavoro della Santa Sede nelle ultime settimane di ottobre. Sono incontri che spesso non fanno notizia, ma che sono occasioni preziose per portare avanti un dialogo non sempre facile.
Il cardinale Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, non si nasconde: a 100 anni dalle conversazioni di Malines, ci sono ancora varie sfide nel cammino dell’unità cattolico-anglicana. Sfide “teologiche, pastorali, sociali”. Eppure, il dialogo continua.
Nel pomeriggio Papa Leone XIV presso la Basilica di San Paolo Fuori Le Mura ha presieduto la Commemorazione dei Martiri e Testimoni della Fede del XXI secolo insieme con i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunioni Cristiane.
Vorrei riaffermare la disponibilità della Chiesa Cattolica alla ricerca di una soluzione ecumenica
Nuovo incontro stamane nel Palazzo Apostolico Vaticano tra Papa Leone XIV e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo. I due si erano già incontrati all’indomani della Messa di inizio pontificato di Papa Leone.
Lunedì 2 giugno - in occasione dei 1700 anni della celebrazione del Concilio ecumenico di Nicea - il Consiglio delle Chiese cristiane di Milano ha organizzato una preghiera ecumenica.
La prima liaison della Comunione Anglicana con Roma in era di Leone XIV è un vescovo che è stato diplomatico prima della vocazione, e che sarà ora chiamato a portare avanti i rapporti ecumenici tra anglicani e cattolici nel tempo in cui la Comunione Anglicana si appresta ad eleggere il nuovo arcivescovo di Canterbury.
Papa Leone XIV ieri ha ricevuto in udienza privata il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, che domenica ha preso parte alla Messa di inizio pontificato del successore di Papa Francesco.
Non è stato confermato ufficialmente, ma Leone XIV ha già fatto sapere che il viaggio a Nicea, che Papa Francesco avrebbe svolto alla fine di maggio, è comunque allo studio, e si farà. E sarà il momento in cui si vedrà la spinta ecumenica del nuovo Papa. Che, però, ispirandosi a Leone XIII, non ha solo preso ispirazione dal Papa della Dottrina Sociale, ma anche da un Papa che ha aperto al movimento ecumenico.
Il primo passo è stata la pubblicazione del documento “Il vescovo di Roma”, lo scorso anno, che mette in luce come le Chiese sorelle hanno visto il ruolo del primato del Papa. Il prossimo sarà una conferenza, dal tema Quale futuro per l’Unità visibile?, prevista per ottobre 2025 nei pressi di Alessandria di Egitto. Nel mezzo, la commemorazione dei 1700 anni del Concilio di Nicea, che Costantinopoli ancora spera di compiere con il Papa.
Si è ancora alle “fasi iniziali” del lavoro, perché è appena cominciato il settennato di mandato, e tuttavia i temi sono di grandissima attualità, La Commissione Congiunta tra il Consiglio Mondiale delle Chiese e la Chiesa Cattolica ha stabilito tre gruppi di lavoro per portare avanti i grandi temi ecumenici.
Il dialogo ecumenico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali è considerato tra i più promettenti. Le differenze dottrinali sono minime, se non inesistenti, e ci si trova di fronte ad una serie di documenti congiunti – e di incontri dei Papi e dei patriarchi delle Chiese sorelle – che hanno permesso un sostanziale avanzamento del dialogo. Ora è il momento di comprendere se si può migliorare.
Nell’omelia dei Vespri che hanno concluso la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani lo scorso 25 gennaio, Papa Francesco ha ribadito la sua volontà di aprire un percorso per stabilire una data comune della Pasqua tra cattolici e ortodossi. Le reazioni sul lato ortodosso lasciano pensare che un dialogo può essere aperto, ma non sarà facile.