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Pace e conflitti nella Gerusalemme descritta dall'arcivescovo Bruno Forte

Un dettaglio della copertina del libro Foto: Edizioni Terra Santa | Un dettaglio della copertina del libro
Foto: Edizioni Terra Santa | Edizioni Terra Santa Un dettaglio della copertina del libro Foto: Edizioni Terra Santa | Un dettaglio della copertina del libro Foto: Edizioni Terra Santa | Edizioni Terra Santa

Ombelico del mondo, la Città Santa ti sorprende sempre, offrendoti sempre nuove luci, anche se spesso nel segno del dolore e della sfida. Proprio così, conoscere e far amare Gerusalemme è un servizio alla pace e all’incontro fra le anime spesso contrapposte degli uomini”.

E’ la descrizione che di Gerusalemme fa monsignor Bruno Forte, teologo e arcivescovo di Chieti Vasto, nel volume “Gerusalemme Città della pace, crocevia di conflitti”, pubblicato da Edizioni Terra Santa.

In dialogo con il giornalista Giuseppe Caffulli, direttore delle riviste edite in Italia dalla Custodia di Terra Santa, Forte racconta la “sua” Gerusalemme con una attenzione particolare all’ecumenismo e al dialogo interreligioso.

“Nella Città Santa- scrive l’autore- s’impara che l’ecumenismo non è un’attività tra le altre, ma una dimensione fondamentale della vita della Chiesa: si tratta di accogliere le grandi acquisizioni del concilio Vaticano II e di portarle a dare i loro frutti più profondi, che sono quelli di una visione trinitaria della Chiesa, quale si manifestò nel Cenacolo a Gerusalemme”.

Un dialogo a tutto campo per ricordare anche che Gerusalemme è il luogo per scoprire sé stessi, luogo fondamentale per ogni cristiano.

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Quella Terra – commenta l’autore – è santa perché “distinta e separata dal resto per essere destinata prioritariamente alla relazione con l’Altissimo, e quindi a coloro che vi abiteranno secondo la promessa di Dio in quanto popolo dell’elezione”. Non è perciò un semplice luogo geografico. Tutti noi siamo in qualche modo nati là, come leggiamo nel Salmo 87, e non è per un caso che il cardinale Carlo Maria Martini abbia voluto fortemente ritirarsi a Gerusalemme.

Chi vi è stato anche una sola volta tende a tornarvi perché il suo cuore là lo convoca; in tutti gli altri essa assume quasi un significato primordiale, di ritorno alle radici, di salvezza.

Gerusalemme è nelle parole del teologo Forte il concretizzarsi di tante riflessioni e di tutte le problematiche che attanagliano i fedeli, ma anche la scuola per contemplare la bellezza e comprendere il significato della storia della Salvezza.