Il ministero ordinato "non è un patto di lavoro, il fare è in secondo piano; io devo ricevere il dono e custodirlo come dono e da lì scaturisce tutto, nella contemplazione del dono. Quando noi dimentichiamo questo, ci appropriamo del dono e lo trasformiamo in funzione, si perde il cuore del ministero, si perde lo sguardo di Gesù che ha guardato tutti noi e ci ha detto: seguimi, si perde la gratuità". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.

"Da questa mancanza di contemplazione del dono - ha aggiunto Francesco secondo quanto riporta Vatican News - scaturiscono tutte quelle deviazioni che noi conosciamo, dalle più brutte, che sono terribili, a quelle più quotidiane, che ci fanno centrare il nostro ministero in noi stessi e non nella gratitudine del dono e nell’amore verso Colui che ci ha dato il dono, il dono del ministero".

"Sempre - ha concluso il Pontefice - si dimenticano i doni quando c’è qualche interesse dietro, quando io voglio fare… Dobbiamo, i sacerdoti, tutti noi dobbiamo fare cose e il primo compito è annunciare il Vangelo, ma occorre custodirlo, custodire il centro, la fonte, da dove scaturisce questa missione, che è proprio il dono che abbiamo ricevuto gratuitamente dal Signore".