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"Riflessioni d'alta quota", un volume "per aiutarci a ritrovare nella creazione"

Il Cardinale Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin interviene nel corso della presentazione del libro “Riflessioni d’alta quota” a cura di Monsignor Leonardo Sapienza

Riflessioni ad Alta Quota, volume  |  | Circolo di San Pietro Riflessioni ad Alta Quota, volume | | Circolo di San Pietro

È davvero ricco di suggestioni il libro “Riflessioni d’alta quota” curato da Monsignor Leonardo Sapienza, rogazionista, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, presentato mercoledì 18 settembre alla Pontificia Università Lateranense. "Posso dirvi  che è stato bello lasciarmi condurre ad alta quota dalle fotografie e dalle parole del libro, che intendono spingerci verso l’alto", commenta il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, intervenuto ieri all'evento e che ha firmato la prefazione del volume.

Il libro è quasi "una trasposizione per immagini dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco", secondo il Cardinale Pietro Parolin.

"Vorrei evocare un’immagine che credo abbiamo ancora negli occhi, pur non essendo più raffigurabile in alcun volume - dice il Cardinale Segretario di Stato durante la presentazione -  Infatti, se i bravi fotografi che hanno immortalato alcuni tra i boschi più caratteristici del Trentino e del Veneto vi tornassero oggi, non potrebbero scattare le stesse istantanee. Troverebbero i resti di quanto accaduto un anno fa: lande devastate e desolate, laddove prima vi erano milioni di alberi dal legno pregiato e in certi casi unico. Si trattò di un evento naturale, che tuttavia non può non farci riflettere sulle cause profonde degli squilibri climatici ai quali sempre più sovente assistiamo. Papa Francesco ripete che mentre Dio perdona sempre e l’uomo a volte, la natura non perdona mai. E le colpe che non perdona sono esclusivamente nostre".

"Le Riflessioni d’alta quota potranno aiutare il lettore a elevarsi - continua il Cardinale Parolin -  anche provocandolo a comprendere come sia compito suo salvaguardare il creato, che non è semplicemente qualcosa di esterno alla vita, ma, in un certo senso, la ripresentazione del nostro mondo interiore, con la sua bellezza da coltivare e custodire e le sue opacità da prevenire e contrastare".

Parolin conclude: "Credo allora che le quasi duecento pagine del volume che presentiamo siano altrettanti spunti per aiutarci a ritrovare nella creazione, come disse Santa Teresa di Calcutta, quel poema di Dio che ne predica la tenerezza".

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