Città del Vaticano , sabato, 28. marzo, 2020 7:31 (ACI Stampa).
Papa Francesco guarda già oltre la pandemia, perché già alcune conseguenze si vedono, e una di queste “è la fame”. “Si comincia a vedere – dice Papa Francesco – gente che ha fame perché non può lavorare, perché non ha un lavoro fisso, e per tante circostanze. Cominciamo già a vedere il dopo, che verrà più tardi, ma comincia adesso”. Per questo, la Messa del mattino a Santa Marta è dedicata “alle famiglie che cominciano a sentire il bisogno a causa della pandemia”.
La diretta delle Messe a Santa Marta continuerà fin quando ci sarà l’emergenza. Una preghiera costante, che Papa Francesco ha voluto poi arricchire con la visita a Santa Maria Maggiore e San Marcello al Corso il 22 marzo, il Padre Nostro recitato con tutte le confessioni cristiane il 25 marzo, la preghiera straordinaria con la benedizione Urbi et Orbi del 27 marzo, in una piazza San Pietro suggestivamente e terribilmente vuota.
Il Vangelo del giorno e quello dei farisei che giudicano Gesù, e di Nicodemo che cerca una mediazione. Papa Francesco legge il brano come la spaccatura, che viene da lontano, tra l’élite e il popolo, tra quelli che hanno “perso la memoria della loro appartenenza a un popolo” e “il popolo fedele di Dio che non può fallire”. È il dramma del clericalismo, una spaccatura che si vede anche oggi in tempi di coronavirus.
“Ho sentito in questi giorni: ‘Come mai queste suore, questi sacerdoti che sono sani vanno dai poveri a darli da mangiare e possono prendere il coronavirus? Dicano al vescovo che non lasci uscire i sacerdoti, loro sono per i sacramenti, ma il governo provveda. È gente di seconda classe. Noi siamo la classe dirigente, non dobbiamo sporcarci le mani con i poveri’. Tante volte penso che c’è gente buona, sacerdoti, suore, che non hanno il coraggio di andare a servire i poveri. E qualcosa manca”.
Papa Francesco parla subito della spaccatura tra il polo che segue Gesù e il gruppo dei dottori della legge, che a priori rifiuta Gesù perché non opera secondo la legge, secondo loro.