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Giovanni Paolo II, padre spirituale del sindacato Solidarnosc un mostra a Roma

Il Natale dei polacchi a Roma dedicato a San Giovanni Paolo II

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L’anno dei festeggiamenti per il 100° anniversario della nascita di Karol Wojtyla, l’amato papa polacco San Giovanni Paolo II, giunge al termine.

Questo giubileo coincide con il 40° anniversario della fondazione della “NSZZ Solidarnosc”, il sindacato che ha posto fine al comunismo in Europa e il cui fondamento era l'insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa. In questa occasione, il prossimo 20 dicembre presso la Basilica di San Pancrazio a Roma, sarà inaugurata la Mostra su “Giovanni Paolo II. Padre spirituale del sindacato Solidarnosc”.

L’evento è stato organizzato dalla Fondazione dei Progetti Educativi con sede a Varsavia, in collaborazione con l’Associazione culturale italo-polacca “Totus Tuus” per la promozione della parola di San Giovanni Paolo II. Presenterà i momenti più significativi di questa indimenticabile pagina di storia della Polonia, dell’Europa e di tutto il mondo. Gli autori dei testi della Mostra sono: mons. Slawomir Oder – postulatore del processo di canonizzazione di San Giovanni Paolo II e Marian Krzaklewski - presidente del sindacato NSZZ Solidarnosc negli anni 1991–2002, le foto provengono dall’Archivio Vaticano: L’osservatore Romano. Il progetto è stato realizzato grazie ai fondi ricevuti dall’Ufficio del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica di Polonia e fa parte del programma per il sostegno pubblico dei Polacchi all’estero.

L’inaugurazione della Mostra precederà il tradizionale concerto natalizio dei Polacchi residenti a Roma ideato dall’organizzazione “Polonia nel cuore” e promosso dalle Ambasciate della Repubblica di Polonia presso l’Italia e presso la Santa Sede, dalla Fondazione di Giovanni Paolo II e dalla Chiesa di San Stanislao, parrocchia nazionale dei polacchi a Roma.

L’organizzazione della Mostra ha previsto tutte le cautele per il mantenimento del distanziamento sociale e il rispetto delle disposizioni contro la diffusione della pandemia da Covid-19.

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La Vigilia del Santo Natale in Polonia è un giorno particolare, vissuto da tutti molto profondamente grazie alle tradizioni trasmesse di generazione in generazione. La cena della Vigilia, la sera del 24 dicembre, prevede rigorosamente che vengano preparate dodici pietanze e che nessuno deve rimanere solo: per questo a tavola si lascia sempre un posto libero, che potrà essere occupato da chiunque busserà alla porta in questa innevata sera di inverno. Al centro del tavolo, viene posto sul fieno Gesù Bambino… «Nel mio Paese esiste una tradizione - scrive il poeta polacco Cyprian Kamil Norwid -: nel giorno della Vigilia di Natale, quando nel cielo sorge la prima stella, le persone dello stesso nucleo familiare si dividono tra di loro il pane natalizio e con esso i più cordiali auguri». Si tratta della condivisione dell’oplatek, l’ostia non consacrata che è l’elemento imprescindibile del Natale in Polonia e che, ai tempi di Karol Wojtyla, non poteva mancare nemmeno in Vaticano. «Accompagno gli auguri con l’ostia natalizia che la sera della Vigilia divido con tutti quelli che si rivolgono con i propri pensieri e con il proprio cuore al Vaticano», scriveva infatti San Giovanni Paolo II agli amici. «L’ostia natalizia è il pane di riconciliazione». I Polacchi che vivono in Italia ogni anno si incontrano nel tradizionale raduno dove si spezza l’oplatek e si prega cantando insieme. Come diceva San Giovanni Paolo II: «la ricchezza teologica del Natale è racchiusa nelle canzoni natalizie».