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Papa Francesco prega per la grave situazione umanitaria in Ucraina

Il patriarca greco cattolico Shevchuk chiede aiuto alla comunità internazionale

L'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk con Papa Francesco nel 2020 |  | Segreteria Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk L'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk con Papa Francesco nel 2020 | | Segreteria Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk

“Seguo con viva preoccupazione gli avvenimenti in alcune aree dell’Ucraina orientale, dove negli ultimi mesi si sono moltiplicate le violazioni del cessate-il-fuoco, e osservo con grande inquietudine l’incremento delle attività militari. Auspico fortemente che si eviti l’aumento delle tensioni e, al contrario, si pongano gesti capaci di promuovere la fiducia reciproca e favorire la riconciliazione e la pace, tanto necessarie a tanto desiderate. Si abbia a cuore la grave situazione umanitaria in cui versa quella popolazione, alla quale esprimo la mia vicinanza e per la quale vi invito a pregare”.

Papa Francesco lo ha detto oggi terminata la preghiera del Regina Coeli.

Da tempo la situazione sta di nuovo peggiorando come ricorda  Sua Beatitudine Sviatosalv Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, in una intervista ad Aci Prensa, “la guerra all’Est del nostro Paese iniziata nel 2014, non si è mai fermata. Ogni giorno i nostri soldati muoiono, difendendo il nostro Paese dall’aggressione russa. Ora di nuovo vediamo lunghe colonne di mezzi militari russi che si dirigono verso i confini ucraini. 

Noi siamo molto perplessi e preoccupati per l’aumento della presenza militare russa alle porte del nostro Paese. Sembra che si tratti della potente militarizzazione mai accaduta fino ad oggi dall’inizio della guerra. Questo fatto non può passare inosservato per la comunità internazionale”.

Il Patriarca aggiunge che “ da quando in Ucraina è iniziata la guerra, nelle nostre Chiese si prega incessantemente per la pace. Inoltre, insieme alle altre Chiese e le comunità religiose, facciamo gli appelli”.  La Chiesa in questo periodo di paura “vuole essere vicina al suo popolo, condividendo con la propria gente il dolore e la preoccupazione. La Chiesa greco-cattolica ucraina è sempre stata la Chiesa del popolo, in diversi periodi della storia ci siamo caricati del dolore del popolo ucraino. Oggi il Signore ci chiede di fare lo stesso”. 

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E del resto, prosegue Shevchuk “é urgente soddisfare il bisogno umanitario della popolazione che vive nella zona occupata e cosiddetta “zona grigia”. Purtroppo, l’accesso a questa zona è sempre più ostacolato, la gente vive senza medicine e adeguate cure mediche. La pandemia ha profondamente aggravato la situazione, il coronavirus non conosce le frontiere e tutta la zona è diventata una zona vulnerabile anche da questo punto di vista. Purtroppo, c’è sempre chi cerca il vantaggio economico da questo dolore della gente, vendendo le medicine al doppio prezzo. Perciò a diversi livelli c’è sempre chi è interessato che la guerra continui”. 

Infine Sua Beatitudine chiede a nome del popolo ucraino “di pregare per la pace in Ucraina e per il coinvolgimento della comunità internazionale a risolvere il conflitto ed evitare che da questa miccia scoppi un incendio mondiale”.

La risposta del Papa appunto nella preghiera di oggi.