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Ucraina, incoronata la Madonna di Chernivtsi, speranza dei senza speranza

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha incoronato l’icona mariana. Al di là del suo valore artistico, ha un importante valore storico

Chernivtsi | L'icona mariana di Chernivtsi, recentemente incoronata dall'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk | RISU Chernivtsi | L'icona mariana di Chernivtsi, recentemente incoronata dall'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk | RISU

Si chiama “Speranza dei senza speranza”, ed è una icona mariana ispirata alla Vergine di Czestochowa, a cui assomiglia. Ha circa 400 anni di vita, è stata restaurata una volta negli Anni Novanta ed è stata recentemente rimessa a nuovo. Il 30 maggio, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolico Ucraina, ha incoronato ufficialmente l’icona, con una corona già benedetta da Papa Francesco lo scorso 20 maggio.

È stato un momento storico per la diocesi di Chernivitsi, che celebrava il suo 200esimo anniversario. Dell’icona, non si sa da dove provenga, né chi l’abbia creata, né come sia finita nella chiesa di Chernivtsi. Si tratta di un dipinto su tela, ma la seconda parte dell’icona, che rappresenta angeli, è statta dipinta su un albero al momento dell’apertura della cattedrale dell’eparchia di Chernivtsi del 1821.

L’immagine è tornata in diocesi dopo quasi un anno di restauro compiuto a Lviv, che ne ha fatto scoprire il volto autentico, al di là di tutti gli strati di pittura che si sono succeduti dopo. Non è una icona dal grande valore artistico, dicono gli esperti. Eppure ha un grande valore spirituale e storico. È una icona miracolosa, restaurata negli anni Novanta.

Gli strati di pittura sovrapposti sono stati eliminati uno ad uno dai restauratori, con bisturi e solventi speciali. Da questo studio si è arrivati ad una datazione che risale alla metà del XVII secolo, quando erano molte le imitazioni dell’icona di Czestochowa, e quando la Vergine era raffigurata con un volto allungato.

Gli angeli di Chernivtsi sono dipinti con colori ad olio e risalgono a 150 anni dopo l’icona. Dall’inizio del XX secolo, l’icona divenne molto popolare, si diffusa la storia che era miracolosa, che molti la pregavano, e si è ipotizzato che inizialmente l’icona fosse in casa di qualcuno, in qualche cappella dipinta. Gli angeli sono poi stati aggiunti alla costruzione della chiesa.

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Il difficile è stato decidere se provvedere al restauro completo, perché il volto originale della Vergine era diverso da quello conosciuto, perché era più allungato. L’oro originale è andato perduto, ma è stato ripristinato.