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Il Papa: "I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano"

"I poveri li avete sempre con voi". E' questo il tema scelto da Papa Francesco per la V Giornata Mondiale dei Poveri che si celebra la XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

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"I poveri li avete sempre con voi". E' questo il tema scelto da Papa Francesco per la V Giornata Mondiale dei Poveri che si celebra la XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, quest’anno il 14 novembre.

"Gesù pronunciò queste parole nel contesto di un pranzo, a Betania, nella casa di un certo Simone detto il lebbroso, alcuni giorni prima della Pasqua. Come racconta l’evangelista, una donna era entrata con un vaso di alabastro pieno di profumo molto prezioso e l’aveva versato sul capo di Gesù. Quel gesto suscitò grande stupore e diede adito a due diverse interpretazioni. La prima è l’indignazione di alcuni tra i presenti, compresi i discepoli, i quali considerando il valore del profumo – circa 300 denari, equivalente al salario annuo di un lavoratore – pensano che sarebbe stato meglio venderlo e dare il ricavato ai poveri", così Papa Francesco spiega nel Messaggio.

"Gesù ricorda loro che il primo povero è Lui, il più povero tra i poveri perché li rappresenta tutti. Ed è anche a nome dei poveri, delle persone sole, emarginate e discriminate che il Figlio di Dio accetta il gesto di quella donna. Ella, con la sua sensibilità femminile, mostra di essere l’unica a comprendere lo stato d’animo del Signore. Questa donna anonima, destinata forse per questo a rappresentare l’intero universo femminile che nel corso dei secoli non avrà voce e subirà violenze, inaugura la significativa presenza di donne che prendono parte al momento culminante della vita di Cristo: la sua crocifissione, morte e sepoltura e la sua apparizione da Risorto. Le donne, così spesso discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilità, nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazione.", sottolinea ancora Papa Francesco.

Ne è convinto il Papa: "Tutta l’opera di Gesù afferma che la povertà non è frutto di fatalità, ma segno concreto della sua presenza in mezzo a noi. Non lo troviamo quando e dove vogliamo, ma lo riconosciamo nella vita dei poveri, nella loro sofferenza e indigenza, nelle condizioni a volte disumane in cui sono costretti a vivere".

"I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre -si legge nel Messaggio - Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole “i poveri li avete sempre con voi” stanno a indicare anche questo: la loro presenza in mezzo a noi è costante, ma non deve indurre a un’abitudine che diventa indifferenza, bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone “esterne” alla comunità, ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e l’emarginazione, perché venga loro restituita la dignità perduta e assicurata l’inclusione sociale necessaria".

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"Lo scorso anno, inoltre, si è aggiunta un’altra piaga che ha moltiplicato ulteriormente i poveri: la pandemia. Essa continua a bussare alle porte di milioni di persone e, quando non porta con sé la sofferenza e la morte, è comunque foriera di povertà. I poveri sono aumentati a dismisura e, purtroppo, lo saranno ancora nei prossimi mesi. Alcuni Paesi stanno subendo per la pandemia gravissime conseguenze, così che le persone più vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessità", continua ancora il Papa nel Messaggio riferendosi all'emergenza Covid.

Per questo si impone "un differente approccio alla povertà. È una sfida che i Governi e le Istituzioni mondiali hanno bisogno di recepire con un lungimirante modello sociale, capace di andare incontro alle nuove forme di povertà che investono il mondo e che segneranno in maniera decisiva i prossimi decenni. Con grande umiltà dovremmo confessare che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetenti. Si parla di loro in astratto, ci si ferma alle statistiche e si pensa di commuovere con qualche documentario.", dice il Pontefice.

"È decisivo che si accresca la sensibilità per capire le esigenze dei poveri, sempre in mutamento come lo sono le condizioni di vita. Oggi, infatti, nelle aree del mondo economicamente più sviluppate si è meno disposti che in passato a confrontarsi con la povertà. Lo stato di relativo benessere a cui ci si è abituati rende più difficile accettare sacrifici e privazioni. Si è pronti a tutto pur di non essere privati di quanto è stato frutto di facile conquista. Si cade così in forme di rancore, di nervosismo spasmodico, di rivendicazioni che portano alla paura, all’angoscia e in alcuni casi alla violenza. Non è questo il criterio su cui costruire il futuro; eppure, anche queste sono forme di povertà da cui non si può distogliere lo sguardo. Dobbiamo essere aperti a leggere i segni dei tempi che esprimono nuove modalità con cui essere evangelizzatori nel mondo contemporaneo", questo un altro monito del Papa.

Durante la conferenza stampa di presentazione del Messaggio Monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per l Promozione della Nuova Evangelizzazione, commenta: "Papa Francesco proponendo questa espressione nella V Giornata Mondiale dei Poveri provoca i credenti a tenere fisso lo sguardo su Gesù per scoprire che in lui e nelle sue parole si ritrova non solo il vero senso della povertà, ma soprattutto la capacità di riconoscere i poveri. E’ una visione fortemente cristologica quella che si condensa in questo Messaggio il quale analizza come sempre alcune tematiche di attualità, perché la Chiesa intera si prepari a vivere l’evento della Giornata Mondiale con la consapevolezza propria di chi sa che qui si raccoglie uno dei contenuti centrali del Vangelo".

Monsignor Fisichella riferisce anche che Papa Francesco nel messaggio porta l’esempio di Padre Damiano (1840-1889), il sacerdote belga canonizzato da Benedetto XVI l’11 ottobre 2009, che spinto da grande entusiasmo missionario si fece apostolo tra gli infettati di lebbra. Con loro condivise tutto, incurante delle conseguenze.

"Merita una particolare attenzione il riferimento fatto dal Messaggio alla condizione femminile. Davanti ai fatti quotidiani di violenza nei confronti delle donne, non si può sottacere la condanna per questa barbarie che rende il mondo delle donne un teatro di autentica povertà", continua ancora il Presidente durante la conferenza stampa di presentazione. "Il Messaggio pone in primo piano la ricerca delle cause della povertà, per individuare poi le iniziative necessarie per approdare a una possibile soluzione", conclude Monsignor Rino Fisichella.

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Il Presidente ricorda anche che come sempre, la Giornata Mondiale dei Poveri che quest’anno si celebrerà il 14 novembre, sarà accompagnata da un’intensa settimana di iniziative che avranno lo scopo di porre alcuni segni di carità e solidarietà nei confronti di alcune categorie particolari.

articolo aggiornato alle ore 12 con l'Intervento di Monsignor Rino Fisichella in conferenza stampa