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L'Ungheria, una Chiesa rinata dalla dittatura comunista

Circa 6 milioni i cattolici battezzati su una popolazione di poco meno di 10 milioni di persone

Il Presidente della Conferenza Episcopale Ungherese, Monsignor András Veres, |  | Daniel Ibanez CNA Il Presidente della Conferenza Episcopale Ungherese, Monsignor András Veres, | | Daniel Ibanez CNA

Domenica mattina Papa Francesco sarà a Budapest, capitale dell'Ungheria, per celebrare la Messa conclusiva del 52° Congresso Eucaristico Internazionale. Da lì si sposterà poi in Slovacchia per un viaggio apostolico che si concluderà mercoledi 15 settembre.

Su una popolazione di poco meno di 10 milioni di persone i cattolici in Ungheria risultano essere almeno sei milioni.

La struttura della Chiesa ungherese risale al 1993 dopo i lunghissimi anni di dittatura comunista che ha reso quella magiara una delle chiese più perseguitate nel periodo post Seconda Guerra Mondiale. Basti ricordare la eroica figura del Cardinale Arcivescovo di Budapest József Mindszenty, di cui il Papa ha riconosciuto le virtù eroiche nel 2019.

La Chiesa ungherese oggi conta 12 tra Arcidiocesi e Diocesi di rito latino, un ordinariato militare e l'Abbazia territoriale di Pannonhalma. Presenti inoltre una Arcieparchia e due eparchie di rito bizantino.

L'Ungheria è rappresentata nel Collegio Cardinalizio dal Cardinale Peter Erdo, Arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest e primate d'Ungheria, che ha ricevuto la berretta rossa da Giovanni Paolo II nel concistoro del 2003. L'attuale Presidente della Conferenza Episcopale Ungherese è invece Monsignor András Veres, Vescovo di Győr, in carica dal 2015.

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Le relazioni diplomatiche tra Ungheria e Santa Sede sono state ristabilite nel 1990. L'attuale Nunzio Apostolico è l'Arcivescovo statunitense Michael August Blume, in carica dal 2018.

L'Ungheria ha già ricevuto la visita di un Papa due volte: Giovanni Paolo II si è recato nel Paese nel 1991 e nel 1996.