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CCEE, è un lituano nato negli Stati Uniti la nuova guida dei vescovi europei

Eletta la nuova presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa. Presidente è Gintaras Grušas lituano nato negli Stati Uniti. Vice presidenti László Német e il Cardinale Hollerich

Presidenza CCEE | Da sinistra a destra, la nuova presidenza del CCEE: il Cardinale Hollerich, vicepresidente; l'arcivescovo Grusas, presidente; il vescovo Nemet, vicepresidente | DA Presidenza CCEE | Da sinistra a destra, la nuova presidenza del CCEE: il Cardinale Hollerich, vicepresidente; l'arcivescovo Grusas, presidente; il vescovo Nemet, vicepresidente | DA

Per la prima volta il CCEE è guidato da un arcivescovo europeo che non è nato sul suolo europeo. Per la successione del Cardinale Angelo Bagnasco alla guida del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa i vescovi hanno scelto l’arcivescovo Gintaras Grušas di Vilnius, nato a Washington nel 1961 nella diaspora lituana. Ad affiancarlo come vicepresidenti il Cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, ma anche presidente della COMECE e relatore generale del prossimo sinodo dei vescovi; e il vescovo László Német, presidente della Conferenza Episcopale dei Santi Cirillo e Metodio, che raggruppa i vescovi di Serbia, Montenegro, Kosovo e Macedonia del Nord.

“I primi due anni del mio mandato – ha detto l’arcivescovo Grušas nel suo primo incontro con la stampa dopo l’elezione – saranno quelli del passaggio sinodale, perché anche il CCEE entra nel processo del sinodo sulla sinodalità. Lo Spirito, in questo senso, ci invitato a lavorare non solo come Chiese locali e Chiese nazionali, ma anche come CCEE continente di Europa”

Con la loro scelta, i vescovi europei hanno così dato una svolta generazionale alla presidenza dei vescovi. A Grušas hanno affiancato un cardinale molto vicino al Papa e un vescovo dell’area balcanica, una zona delicata e importante per la Chiesa in Europa. Ed è una nuova presidenza che guarda più ad Oriente, secondo una alternanza non formalizzata ma che è sempre valsa da quando il CCEE è composto dai presidenti di conferenza episcopale: la scorsa presidenza aveva due vescovi dell’Ovest (il Cardinale Bagnasco presidente, il Cardinale Nichols vicepresidente) e uno da Oriente (l’arcivescovo Gadecki, vicepresidente), ora – rimarca l’arcivescovo Grušas “sono stati scelti un membro da oriente, uno dal centro Europa (la Lituania è il centro geografico di Europa) e uno da occidente, secondo uno schema che supera la dicotomia oriente – occidente perché “ogni parte di Europa ha le sue sfide, ci sono le sfide generali e ci sono le sfide di ogni conferenza episcopale, di ogni Paese”.

Il nuovo presidente nota anche che non è un ostacolo il fatto che il Cardinale Hollerich, vicepresidente, sia anche presidente della COMECE, perché da tempo si auspica una maggiore sinergia tra CCEE e COMECE, mentre il Cardinale Hollerich sottolinea che, in fondo, le sfide sono condivise, e che questo sarà concreto quando a marzo 2022 si terrà la III edizione delle Giornate Sociali Europee.

Ha spiegato il Cardinale Hollerich: “La COMECE osserva le politiche europee, mentre la CCEE ha uno sguardo più ampio, di una pastorale sociale per tutta l’Europa, è bene che ci sia questa collaborazione per le giornate sociali, perché dopo la pandemia la povertà anche in Europa sarà più grande

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Ma chi è il nuovo presidente del CCEE? L’arcivescovo Grušas ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno il 23 settembre, giorno di apertura della plenaria del cinquantenario. È il primo presidente del CCEE non nato su suolo europeo: la sua famiglia era emigrata a Washington durante l’occupazione sovietica, tra le 200 famiglie cui era stato concesso di lasciare l’Unione Sovietica per riunirsi alla famiglia (il padre dell’arcivescovo era già negli Stati Uniti, sua madre e la sorella maggiore lo raggiusero successivamente).

Da Washington, la famiglia si era spostata in California, dove l’arcivescovo ha preso una laurea in Matematica e Scienze dell’Informazione alla prestigiosa UCLA, e ha poi lavorato come consulente tecnico all’IBM.

Quindi, l’arcivescovo Grušas ha studiato al seminario e all’Università Francescana di Steubenville, e quindi anche all’Angelicum a Roma. Nel 1993, da diacono, è stato inviato in Lituania a curare l’organizzazione del primo viaggio di Giovanni Paolo II in Lituania. Dopo l’ordinazione, è stato segretario generale della Conferenza Episcopale Lituana fino al 1997, mentre dal 2001 al 2003 è stato rettore del seminario in Vilnius. Nel 2010, è stato nominato Ordinario Militare di Lituania e nel 2013 è succeduto al Cardinale Audrys Juozas Bačkis come arcivescovo di Vilnius.

Presidente della Conferenza Episcopale di Lituania dal 2014, membro della Congregazione per il Clero e del Dicastero per la comunicazione vaticana, ha anche ricevuto Papa Francesco a Vilnius durante il viaggio del Papa nei Paesi Baltici a settembre 2018.

L’arcivescovo Grušas ha sempre detto che la sua esperienza in IBM lo ha aiutato a curare meglio gli aspetti più “manageriali” del suo lavoro di vescovo. Come primo presidente del secondo cinquantennio del CCEE, sarà chiamato a dare nuovo slancio all’organizzazione. Già l’arcivescovo ha spiegato che ormai tutte le sfide non sono da considerare europee, ma internazionali, dalla custodia del creato al tema dei migranti. È l’inizio della nuova generazione, e di un grande ricambio generazionale anche per i vescovi europei.