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Papa Francesco, uscire fuori dalle sacrestie per portare Gesù nel mondo

Papa Francesco lo ha scritto nella lettera a Jolanta Szpilarewicz, Presidente della Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari, in occasione del 75° anniversario della Costituzione Apostolica Provida Mater Ecclesia

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“A motivo della vostra consacrazione è facile infatti assimilarvi ai religiosi, ma vorrei che la vostra profezia iniziale, in particolare il carattere battesimale che connota gli Istituti secolari laicali, vi caratterizzi”.

Papa Francesco lo ha scritto nella lettera a Jolanta Szpilarewicz, , in occasione del 75° anniversario della Costituzione Apostolica Provida Mater Ecclesia. Con la Costituzione Apostolica Provida Mater Ecclesia Pio XII riconosceva la forma di testimonianza che, soprattutto a partire dai primi decenni dello scorso secolo, si andava diffondendo fra laici cattolici particolarmente impegnati.

Nel prossimo agosto si svolge la assemblea generale di questi istituti e il Papa ha promesso la sua partecipazione. Il tema è la sfida  che riguarda il rapporto tra secolarità e consacrazione: “Siate animati- scrive il Papa - dal desiderio di vivere una “laicità santa”, perché voi siete un’istituzione laicale. Siete uno dei carismi più antichi e di voi la Chiesa avrà sempre bisogno. Ma la vostra consacrazione non deve essere confusa con la vita religiosa. È il battesimo che costituisce la prima e più radicale forma di consacrazione”. 

 

Il Papa aggiunge: “Siete istituti, ma non istituzionalizzatevi mai! La secolarità, vostro tratto distintivo, indica una precisa modalità evangelica di essere presenti nella Chiesa e nel mondo: come seme, lievito”. 

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L’invito del Papa è ad “uscire fuori dalle sacrestie” per portare Gesù nel mondo. Oggi il movimento di uscita deve essere completato da un impegno a rendere presente il mondo (non la mondanità!) nella Chiesa. Molte questioni esistenziali sono arrivate in ritardo sulle scrivanie dei vescovi e dei teologi. Voi avete vissuto in anticipo numerosi cambiamenti. Ma la vostra esperienza non ha ancora arricchito sufficientemente la Chiesa. Il movimento di profezia che vi interpella oggi è il passo successivo a quello che vi ha visti nascere. Ciò non vuol dire tornare in sacrestia, ma essere “antenne recettive, che trasmettono messaggi””.

E del resto oggi è “il tempo della testimonianza perché, mentre l’apologia divide, la bellezza della vita attira. Siate testimoni che attirano!”

Quindi lievito e sale “che dà gusto, perché senza sapore, desiderio e stupore la vita resta insipida e le iniziative rimangono sterili. Vi aiuterà fare memoria di quanto la prossimità e la vicinanza siano state le vie della vostra credibilità, e di come la professionalità vi abbia conferito “evangelica autorità” negli ambienti lavorativi”.

Infine il Papa agli Istituti secolari di “essere sentinelle che guardano in Alto e in avanti, con la Parola di Dio nel cuore e l’amore per i fratelli e le sorelle nelle mani. Siete nel mondo per testimoniare che esso è amato e benedetto da Dio. Siete consacrati per il mondo, che attende la vostra testimonianza per accedere a una libertà che dà gioia, che nutre la speranza, che prepara il futuro”