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Parque Tejo, da discarica ad area sostenibile.

MG di Lisbona raccontato da chi lo fatto rinascere

Il Parco rispetto alla città |  | GMG
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Il Parco rispetto alla città | | GMG

Il Campo da Graça, o Parque Tejo, il quale ospiterà la veglia e la messa finale della 37° GMG, ha subito un intervento che riclassifica l'area urbana prossima alla foce del fiume Trancão con il Tago e dà vita a un parco verde e ricreativo per l’utilizzo futuro. 

I due luoghi dove si svolgeranno i principali eventi della GMG Lisbona 2023, saranno il Parco Edoardo VII ‘Colina do Encontro’ e il Parco Tejo ‘Campo da Graça’, ma quest’ultimo, in principio, non era una zona verde, ma bensì una discarica. 

Abbiamo ripercorso la storia del parco insieme a Carlos Simões, direttore tecnico e coordinatore di cantiere, dell’impresa Oliveiras SA, incaricata dell’intervento, per capire meglio tutto il lavoro che c’è dietro a questa nuova area, riabilitata proprio in occasione della GMG.

Qual è la storia del parco Tejo?

Nel lontano 1985 questo parco iniziò a fungere da discarica, senza troppe preoccupazioni per l’impatto ambientale, poiché all’epoca le normative ecologiche erano diverse da quelle attuali. Per questo motivo non fu installato un adeguato sistema di fuga del biogas e i materiali in decomposizione, liberavano gas nocivi nell'atmosfera.

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Tuttavia, con il passare degli anni, crebbe sempre di più la consapevolezza dell’impatto ambientale e con uno sguardo rivolto al futuro, il destino di quel parco cambiò. Nel 1994/95 l’impiego dell’area come discarica cessò e successivamente venne abbandonata. 

La prima svolta nell’area, avvenne in ottica dell’Expo del 98 a Lisbona. Occasione perfetta per trasformare quell’area ormai abbandonata in un esempio di rigenerazione urbana e sostenibilità. 

Qual è stato il lavoro effettuato per rendere quest’aria sostenibile?

I lavori sono iniziati nel giugno del 2022, dopo aver vinto la gara pubblica internazionale, con previa qualificazione, ci siamo aggiudicati la possibilità di intervenire in quest’aria di 380 mila metri quadrati, rendendola un’area verde ad alta sostenibilità.

All’inizio uno dei principali obiettivi è stato quello di migliorare il sistema di rilascio del biogas. È stato necessario sviluppare un nuovo sistema, partendo da zero. Con il tempo siamo riusciti a progettare e realizzare un sistema completamente sicuro e efficace. 

Aspetto altrettanto importate è stato quello dell’adattamento dell’area - per renderlo accessibile a più di 500 mila pellegrini che si sono registrati - All’inizio c’erano delle aree pavimentate, poco adatte all’ecosistema circostante, quindi le abbiamo trasformate in zone verdi, rispettando l’ambiente e la biodiversità. Per la realizzazione di queste zone, sono stati trasportati 200 mila metri cubici di terra, con cui abbiamo rimodellato il terreno. Inoltre, per rendere il progetto ancora più sostenibile, tutto il materiale pavimentato rimosso è stato impiegato per costruire nuove vie nell'area, evitando così lo spreco e riducendo l'impatto ambientale.

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Non si incorre nel rischio che la zona verde si rovini dopo che, le centinaia di migliaia di pellegrini da tutto il mondo si raduneranno nel parco per la messa e la veglia? 

Questo rischio non ci sarà, poiché le specie di verde che sono state seminate durante la trasformazione dell'area avranno la possibilità di rinascere e prosperare dopo aver accolto i numerosi pellegrini, regalando alla zona un'atmosfera rigogliosa e vitale.