Sono tante le parrocchie, chiese e santuari che si preparano a festeggiare i loro patroni in questo mese di agosto.

Feste e devozioni molto sentite in varie parti del Paese ricco di tradizioni religiose che ancora resistono nonostante le difficoltà e l’allontanamento, soprattutto dei giovani, dalle funzioni religiose.  Come a Pietrelcina dove è molto sentita la devozione alla Madonna della Libera alla quale era legato molto padre Pio. Nella sua celletta a San Giovanni Rotondo, dove ha trascorso gran parte della sua vita, una immagine della patrona di Pietrelcina. A lei si affidava molte volte e a chi incontrava diceva spesso “mi sono cresciuto ai suoi piedi”. La statua in legno policromo scolpita a mano da esperti maestri napoletani oggi è conservata nella chiesa parrocchiale – santuario diocesano dedicato al frate cappuccino - dietro l’altare maggiore. Lo stesso altare dove padre Pio ha celebrato, come ricorda Raffaele Iaria nel suo recente volume “Zi’ Tore. Il parroco di Padre Pio” (Tau editrice) – la sua prima messa il 10 agosto del 1910. La statua risale al 1723. Sono trascorsi 300 anni e per l’occasione la Penitenzieria Apostolica, accogliendo la richiesta dell’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, ha concesso l’indulgenza plenaria con la benedizione papale, dal 6 agosto 2023 al 6 agosto 2024. E domani sera l’arcivescovo Accrocca aprirà l’anno giubilare che si concluderà nell’agosto del 2024. Un Anno Giubilare Mariano che andrà a beneficio non solo della comunità parrocchiale, ma anche di tutti i devoti pellegrini che si recheranno nella Parrocchia-Santuario di Pietrelcina per visitare i luoghi dove ha vissuto il santo pietrelcinese da ragazzo e da giovane frate cappuccino.  Il neo-parroco, p. Daniele Moffa, ha scelto come tema di quest’anno lo stesso della Giornata Mondiale della Gioventù - “Maria si alzò e andò in fretta - che si concluderà domani a Lisbona dove sono presenti 65 mila giovani italiani: 10 arrivano da Pietrelcina per portare il messaggio di Padre Pio. Il tema – spiega p. Moffa – “ci aiuterà a vivere il giubileo mariano di Pietrelcina, non solo all’interno della nostra chiesa parrocchiale, ma mettendoci in cammino, in fretta come Maria, verso tutti i fratelli che vivono lontani dall’esperienza cristiana, dalla comunità, con due atteggiamenti: l’ascolto e l’annuncio”. Molte inteso il programma della festa iniziato ieri sera e che si concluderà domani con la celebrazione della Messa presieduta dall’arcivescovo Accocca. Da questa mattina e per tutta la giornata di domenica, la tricentenaria statua della Madonna sarà esposta ai devoti ricoperta di monili d’oro, frutto di secolari ex voto, che testimoniano l’amore e la fede del popolo pietrelcinese e non solo. Papa Francesco quando ha visitato Pietrelcina, 5 anni fa, ha donato una corona d’oro del rosario all’effige sacra di Maria SS. della libera.

Sono molte anche le comunità che si preparano a festeggiare Maria Assunta in Cielo. Una festa che ci richiama “una grande verità della fede cristiana: per tutti noi c’è una destinazione che ci proietta nella pienezza di amore, il Paradiso”, ha detto il vescovo di Trieste, Enrico Trevisi: “questa vita passando per la strettoia della morte, con l’inquietudine che essa reca sempre con sé, ci immette in una partecipazione piena con la vita di Dio. Siamo creati per la vita e non per la morte. Il nostro corpo, cioè noi stessi guardati dal versante precario della nostra carne, non è cibo per i vermi o una manciata di cenere dopo la cremazione. Noi siamo voluti in un disegno di amore eterno, del quale balbettiamo soltanto in attesa di gioire faccia a faccia con Dio. Per questo nel rito delle esequie noi incensiamo il corpo dei defunti, destinati alla pienezza di vita in Dio, per sua infinita misericordia”.  Le celebrazioni annuali in onore della Madre di Dio che si vivono nel periodo estivo nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi sono “un invito a riscoprire le radici religiose della nostra cultura, a rinvigorire i legami familiari, a prenderci cura della fede e delle tradizioni trasmesse, a rinsaldare i vincoli comunitari affinché, con una rinnovata responsabilità, possiamo guardare il nostro tempo con speranza ardente e inedita”, scrive il vescovo Domenico Cornacchia in una riflessione in vista di alcune celebrazione in onore della Vergine Maria: la prima domenica di agosto la città di Terlizzi celebra la festa della Madonna di Sovereto; la terza domenica di agosto a Giovinazzo si festeggia Maria SS. di Corsignano; mentre l’8 settembre la città di Molfetta rende omaggio a Maria SS. dei Martiri. “Il vissuto del popolo – spiega - si presenta come una preziosa memoria poiché rimanda a una storia che si è generata mediante l’incontro di uomini e donne con la predicazione del Vangelo. La novità di Cristo ha trasformato intere esistenze favorendo un nuovo modo di concepire il tempo, lo spazio e ogni essere umano”. Da alcuni giorni, attraverso i social media, invece la diocesi di Trapani, propone la “quindicina” con il vescovo Pietro Fragnelli in preparazione alla festa dell’Assunta, nel cuore dell’estate.