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Dalle diocesi, le feste patronali dell’estate e l’avvio di nuove cause di beatificazione

Siamo ormai entrati nel periodo estivo e in tante città e paesi tornano le feste patronali che richiamano molte persone

La cattedrale di San Vigilio |  | https://www.cattedralesanvigilio.it/ La cattedrale di San Vigilio | | https://www.cattedralesanvigilio.it/

Siamo ormai entrati nel periodo estivo e in tante città e paesi tornano le feste patronali che richiamano molte persone. Giovedì la diocesi di Trento, insieme alla città capoluogo, ha celebrato il suo patrono, San Vigilio. A presiedere la messa pontificale l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, affiancato dall’arcivescovo emerito, Luigi Bressan, e dal vescovo emerito di Mossorò (Brasile), Mariano Manzana. Occasione per il presule trentino, come avviene ormai dall’inizio del suo servizio episcopale, di consegnare alla diocesi la sua nuova lettera pastorale che ha come titolo “Al di là”.

In questa settimana in molte città la festa della Natività di San Giovanni Battista. L’arcivescovo di Ancona-Osimo, Angelo Spina, ha celebrato, come da tradizione, la messa allo spuntar del sole sulla spiaggia di Numana al termine della quale i presenti si sono recati in riva al mare per rinnovare le promesse battesimali e ricevere la benedizione da parte dell’arcivescovo.

“Ci affidiamo alla sua intercessione perché ci aiuti a crescere in quella speranza che non delude perché fondata sulla fede in Gesù Cristo nostro salvatore”, ha pregato l’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli evidenziando che Giovanni Battista “ha indicato il Messia presente nel mondo” e “ci aiuta ancora oggi a scrutare i segni dei tempi e a interpretarli alla luce del Vangelo, a riconoscere il Signore presente nella nostra storia difficile, a preparare ed affrettare il suo ritorno nella gloria”.

A Genova, nella Cattedrale che custodisce le ceneri del santo, l’arcivescovo Marco Tasca ha detto che Giovanni” significa “Dio è misericordia”: “per la nostra vita di fede questo significa che Dio sta facendo con noi una storia di salvezza”. Ad un mondo che stava invecchiando, la nascita del Battista annuncia una nuova grazia. “E noi siamo chiamati a scorgere le gemme e i virgulti che già ci sono. Cogliere i piccoli segni di speranza nel mondo e nelle nostre comunità. Giovanni – ha spiegato - è stato il frutto di una grande fede nella vecchiaia senza futuro di Elisabetta e Zaccaria. Loro hanno saputo perseverare”.

A Torino messa presieduta dal card. Roberto Repole, seguita dalla distribuzione dei “pani della carità” da parte dell’associazione Famija Turineisa.

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Oltre ai patroni in alcune diocesi l’avvio di nuove cause di beatificazione o la chiusura, a livello locale, di altre. A Trapani il vescovo Pietro Maria Fragnelli, ha firmato l’editto con il quale informa la comunità diocesana dell’avvio della causa del servo di Dio Manuel Foderà, laico. L’editto sarà letto in tutte le sante messe di domani, domenica 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, e sarà pubblicato anche nel sito diocesano. Resterà affisso per quattro settimane. “Invito tutti i fedeli a far pervenire alla Curia vescovile di Trapani tutte quelle notizie dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità di Manuel Foderà – scrive il vescovo -. Inoltre, dovendosi raccogliere a norma delle disposizioni canoniche tutti gli scritti attribuiti al servo di Dio, esorto quanti siano in possesso di testi (manoscritti, diari, lettere private, ecc.) riconducibili a Manuel a consegnarne con debita sollecitudine una copia autenticata alla Curia vescovile di Trapani. Si potranno mettere a disposizione della causa di beatificazione e canonizzazione anche le copie di eventuali documenti fotografici, audio e video”. Manuel Foderà era nato a Salemi, in provincia di Trapani, il 21 giugno 2001 e deceduto a Calatafimi Segesta, in provincia e diocesi di Trapani il 20 luglio 2010 a soli 9 anni. Una breve esistenza, “segnata per cinque anni dal mistero della sofferenza, ma pervasa dalla serenità e dalla speranza e nutrita dalla speciale amicizia con Gesù e con Maria”.

E a Morano Calabro, nella diocesi di Cassano allo Ionio, lunedì 30 giugno la chiusura della fase locale della causa di beatificazione di don Carlo De Cardona “figura luminosa di fede, carità e impegno sociale”. Alla celebrazione parteciperanno, tra gli altri, il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, don Enzo Gabrieli, postulatore della causa, insieme ai membri del Tribunale ecclesiastico diocesano, ai fedeli e a numerosi sacerdoti e religiosi.

 

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