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Ai piedi di Maria e da 30 anni al servizio di malati, disabili, pellegrini e giovani

L’Opera Pellegrinaggi Foulards Bianchi fondata da Don Peppe Diana

Alcune immagini del Pellegrinaggio Erika Gambino |  | Erika Gambino
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Alcune immagini del Pellegrinaggio |  | Erika Gambino
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Quest’anno celebra il 30esimo anniversario di attività l’Opera Pellegrinaggi Foulards Bianchi, fondata nel 1993 dal compianto sacerdote anti mafia don Peppe Diana - ucciso dalla camorra un anno dopo per il suo impegno contro la criminalità organizzata - e lo ha fatto con l’ormai consueto pellegrinaggio annuale a Lourdes, che si è svolto dal 31 luglio al 5 agosto scorso.

Oltre 300 pellegrini in tutto, tra i quali ben 150 scout, 40 tra malati e diversamente abili, 6 sacerdoti e 4 seminaristi provenienti da tutta Italia, sopratutto dal centro-sud, arrivati nel santuario francese principalmente in treno, partito da Reggio Calabria, ma anche con un pullman e alcuni in aereo. “In 30 anni abbiamo accompagnato oltre 18.000 persone, di cui almeno la metà giovani scout, proprio come era il sogno di don Peppe Diana” spiega Antonio Maresca, direttore della onlus. E sono proprio i giovani il centro delle attività formative ed educative che ripercorrono la storia di Lourdes e i passi di Santa Bernadette Soubirous, nello spirito tipico dei Foulards Bianchi.

I Foulards Bianchi, infatti, furono creati nell’ormai lontano 1926 da Eduard de Macedo, Commissario Generale degli Scouts de France, per riunire i molti scout che arrivavano, e spesso tornavano, a fare volontariato a Lourdes. Dalle lenzuola dismesse dai vari ospedali arrivò la stoffa con cui furono confezionati i primi fazzolettoni, da cui poi il nome. Dopo molti anni, nel 1993, “arrivò l’intuizione di don Peppe Diana che è tuttora la particolarità del pellegrinaggio dell’OPFB - spiega sempre Maresca - ovvero quello di creare un pellegrinaggio al cui interno ci fosse l’esperienza formativa del cosiddetto “treno-scuola” rivolto a rover e scolte delle varie associazioni scoutistiche”.

“Tra i clan scout presenti quest’anno, dunque ragazzi e ragazze dai 16 ai 21 anni - racconta Natale Di Bartolo, presidente dell’Opera - quelli provenienti da San Giovanni la Punta e Belpasso in provincia di Catania, il gruppo Salerno 3, da Carmiano in provincia di Lecce, da Pesaro, da Fagnano Castello e Rossano Calabro in provincia di Cosenza e da Genzano in provincia di Roma”

“L’intuizione di don Peppe Diana non era e non è rivolta solo nel fare pellegrinaggi, ma attraverso questi momenti, soprattutto a Lourdes, fare esperienza viva del servizio verso i fratelli e le sorelle che sono nel bisogno e insieme fare anche un’esperienza di fede concreta, ripartendo dalle fondamenta delle Chiesa” spiega invece don Maurizio Stefanutti, assistente ecclesiastico nazionale dell’Opfb. “Proprio le fondamenta della nostra fede - prosegue - sono il fulcro del tema pastorale di quest’anno proposto da Santuario, “Che si costruisca qui una cappella”, ovvero il messaggio che la Vergine diede a Bernadette durante la 13esima apparizione”

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