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L'organo del Pantheon protagonista dei concerti di settembre

Lo strumento musicale degli anni 20 dopo molti restauri da tre anni è il cuore di un festival di musica sacra

La tastiera dell' organo del Pantheon |  | Romasette
La tastiera dell' organo del Pantheon | | Romasette
L'altare maggiore del Pantheon |  | santamariaadmartyres.wordpress.com
L'altare maggiore del Pantheon | | santamariaadmartyres.wordpress.com

Quando si entra al Panthon magari non è la prima cosa che si guarda. Tutti con gli occhi all'insù all'oculus della cupola, pochi guardano l'altare e l'organo. Eppure anche grazie a quell'organo il Pantheon è la Chiesa di Santa Maria dei Martiri, la cui icona sull'altare maggiore, risale al VII secolo.

Da tre anni l'organo è protagonista di un Festival Internazionale per far tornare la di musica sacra a dialogare con le persone, sia che siano fedeli o turisti.

Le melodie dell’organo, realizzato nel 1926 da Giovanni Tamburini e riqualificato nel 2013 dalla Bottega Organaria di Salvatore Pronestì, giungono ad echeggiare nella splendida cornice del Pantheon per una esperienza mistica respirando spiritualità e storia.

Una serie di concerti per tutti  con uno sguardo anche all' Ucraina, infatti si apre venerdì 8 settembre 2023 ore 17:30 con Dariia Lytvishko, Lutsk .

Ogni venerdì fino al 6 ottobre un appuntamento: Stefano Faggioni (organo) e Fabio Faggioni (sassofono), Morges - Svizzera, poi Craig Williams, West Point Academy - New York - U.S.A, e ancora Marco D’Avola, Cattedrale di Ragusa - Italia e per finire Vladimie Kopec, Cattedrale di Nitra - Slovacchia. L'ingresso è libero, ottima quindi la occasione di vedere la chiesa.

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L’organo a canne del Pantheon fu ideato e realizzato nel 1926 da Giovanni Tamburini in occasione dei restauri dell’intero complesso monumentale. La Basilica, infatti, nel 1929 era diventata Cappella Palatina a seguito delle sepolture dei due primi Re d’Italia. Era necessario pertanto dotarla di un organo che sostenesse le cerimonie ufficiali dello Stato. Per gli esperti va ricordato che l’organo, inaugurato dal M° don Raffaele Manari il 23 settembre 1926, è dotato di un somiere di tipo elettro-pneumatico a valvole coniche detto “a doppio scompartimento”, adatto all’interpretazione di musica romantica, e possiede 10 registri reali (Principale 8’, Bordone 8’, Gamba 8’, Coro Viole 8’, Ottava 4’, Flauto 4’, Flauto in XII 2.2/3’, Ripieno di 5 file; al pedale, Contrabbasso 16’ e Basso 8’) posti sopra un somiere a doppio scompartimento ed azionati da entrambe le tastiere e dalla pedaliera della consolle. L’insieme delle canne è posto in cassa espressiva all’interno della nicchia alla destra dell’abside.

Il passare del tempo lo aveva reso inutilizzabile e solo nel 2003 il Capitolo dei Canonici decise, di recuperare l’organo Tamburini all’uso liturgico e religioso, per il pieno servizio della liturgia e delle numerose iniziative musicali che la Basilica promuove ed ospita abitualmente. Nel 2013 si rese necessario un secondo intervento, soprattutto riguardante la consolle. Nel 2019, a causa di persistenti e irrisolti problemi che rendevano inaffidabile lo strumento e incerto il suo utilizzo, il Capitolo decise di procedere ad un nuovo più radicale intervento di riqualificazione, che garantisse sia la primitiva capacità e potenza espressiva, sia la certezza del suo pieno funzionamento. E’ stato così affidato alla Bottega Organaria “Salvatore Pronestì” l’incarico di superare i problemi di trasmissione elettrica a partire dalla consolle nonché di ripristinare la corretta alimentazione pneumatica. Si è in questo modo riportato finalmente lo strumento alla completa funzionalità originaria.

A partire dal 2020 si svolge ogni anno a settembre il Festival Organistico Internazionale, che vede tra gli esecutori alcuni illustrissimi Organisti di fama internazionale. Uno degli appuntamenti in calendario viene abitualmente affidato ad una giovane promessa italiana proveniente a rotazione da un Conservatorio nazionale. 

A presiedere il Comitato organizzatore l’Arciprete Rettore Monsignor Daniele Micheletti, la Direzione Artistica è di Michele Faustino Loda, e Salvatore Pronestì, si occupa dei Rapporti Internazionali.

 

 

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