A Milano ieri sera si è svolta la camminata promossa dal Coordinamento Associazioni, Movimenti e Gruppi per la pace in Ucraina, conclusa da una Veglia con l'omelia dell'Arcivescovo Monsignor Mario Delpini. Alla camminata hanno partecipato oltre un migliaio di persone.

“Non possiamo nascondere il sospetto – ha detto l’Arcivescovo - di essere insignificanti, noi vogliamo la pace, siamo contro la guerra. Ma chi ci ascolta? Non ci ascolta l’aggressore, non ci ascolta chi aggredisce il Paese vicino. Non ci ascolta l’aggredito perché deve difendersi, non ci ascoltano i Capi di Stato perché non trovano una via in cui la diplomazia superi questa situazione insostenibile. Non ci ascolta chi vende armi e fa affari. Chi ci ascolta? Siamo desolati per questo sospetto di essere irrilevanti”.

“Ringrazio chi è qui, a dire che ci vuole la pace. Ma chi ci ascolta? Giungono notizie di stragi, di crudeltà, di cose incomprensibili. Non si costruisce, tutti perdono con la guerra. Vogliamo professare – ha ribadito Monsignor Delpini - la nostra fede in Dio che ci ascolta. Noi siamo ostinati nella preghiera. Vogliamo essere quelli che vivono nel perdono, che pregano per i nemici. Noi siamo qui a professare la fede, non a cercare i rapporti di causa e effetto. Ha ragione Gesù, non i sapientoni della Terra. Noi vogliamo seguire Gesù”.

“Dio non riusciamo a immaginarlo. E non possiamo che riferirci a Gesù che ci presenta Dio come un Padre che si commuove per le sofferenze dei figli. La commozione del Padre significa il dono dello Spirito. Dio ci ascolta e manda il Suo Spirito. L’opera di Dio – ha concluso l’Arcivescovo di Milano - si compie nella storia umana con la logica del Vangelo e noi professiamo di credere a questa logica. Noi crediamo nella logica del seme. Noi chiediamo che ci siano uomini e donni che siano significativi. Nella storia ci sono state persone scriteriate che hanno distrutto Paesi interi, ma il sogno di pace dell’Europa è nato con tre cristiani seri, che sapevano occupare posti di responsabilità. Preghiamo perché Dio mandi persone capaci di parlare e tirare fuori sentieri di pace”.