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Quattro vescovi cinesi in visita in Belgio, Olanda, Francia

Sono stati alle celebrazioni del pellegrinaggio di Tournai. Poi in Olanda, e quindi in Francia. La presenza di quattro vescovi cinesi in Belgio rilancia i programmi di contatto

Vescovi cinesi in Belgio | I quattro vescovi cinesi in visita in Belgio con il Cardinale de Kesel, emerito di Bruxelles, e il suo successore designato Luc Terlinden | Cathobel Vescovi cinesi in Belgio | I quattro vescovi cinesi in visita in Belgio con il Cardinale de Kesel, emerito di Bruxelles, e il suo successore designato Luc Terlinden | Cathobel

Quattro vescovi cinesi sono stati in Belgio, invitati dalla Fondazione Verbiest, per partecipare al tradizionale pellegrinaggio di Tournai, e hanno poi proseguito il viaggio in Olanda e Francia. Un viaggio autorizzato dal Partito Comunista Cinese, che rientra nei tradizionali buoni rapporti tra Belgio e Cina, favorito dalla presenza dei padri di Scheut – da 160 anni missionari in Oriente – e dall’attivissima Fondazione Verbiest – Louvain a loro legata.

Non è la prima volta che un gruppo di vescovi cinesi visita il Belgio. Già nel 2019, favoriti dall’allora recente accordo tra Santa Sede e Cina per la nomina dei vescovi, un gruppo di cinque vescovi cinesi era stato in Belgio, sempre sotto gli auspici della fondazione Verbiest. La visita avveniva dopo che due vescovi cinesi avevano partecipato al Sinodo sui giovani in Vaticano nel 2018.

D’altronde, i padri di Scheut sono tra i maggiori esperti del dialogo con l’Oriente. Furono anche i padri di Scheut ad aprire la via della Mongolia e ad essere i primi missionari a rimettere piede nel Paese da poco visitato da Papa Francesco quando il governo mongolo richiamò la presenza della Chiesa dopo settanta anni di socialismo.

Il Belgio, dunque, rappresenta una possibile frontiera di dialogo con il mondo cinese, nel mezzo delle difficoltà. I quattro vescovi che hanno visitato il Belgio sono: Jozef Guo, vescovo di Chengde, e Paul Pei, vescovo di Pine Tree (due diocesi già guidate da missionari di Scheut); quindi Cui, vescovo di Wuhan, e Liu Xinghong, vescovo di Anhui.

Come detto, i vescovi sono stati autorizzati dal governo cinese, e riprendono con questa visita il programma di scambio tra la Chiesa in Cina e la Fondazione, con l’obiettivo di rilanciare gli incontri di formazione per sacerdoti, religiosi e laici in Cina. La fondazione è stata fondata 40 anni fa da padre Jeroom Heyndrickx,

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L’invito ai quattro vescovi è venuto dal Cardinale Jozef de Kesel, presidente della Fondazione Verbiest-Louvain e arcivscovo emerito di Bruxelles-Malines.

Dal 2015, la Fondazione organizza due volte al mese una sessione intensiva di formazione in cinese su pastorale, catechesi, insegnamento sociale e spiritualità.

La delegazione di quattro vescovi cinesi è stata in Belgio dal 7 al 9 settembre. L’8 settembre, il Cardinale de Kesel li ha ospitati a Mechelen insieme ai membri della fondazione Verbiest, dove hanno pranzato, avuto una riunione, celebrato l’Eucarestia e presentato la traduzione cinese del libro del cardinale Fede e religione in una società secolare.

Il 9 settembre, i vescovi cinesi hanno visitato la casa provinciale di Scheut, rendendo omaggio alla tomba di padre Theofiel Verbiest, il fondatore, e commemorando i 679 padre scheutisti che seguirono il loro fondatore nel Nord della Cina dal 1865 l 1949 – 252 di loro sono sepolti in Cina.

Il 10 settembre, i vescovi cinesi sono stati a Tournai nel giorno della Grande Processione, considerata anche patrimonio immateriale UNESCO. I vescovi sono stati ricevuti dal vescovo di Tournai Guy Harpigny. Questi era stato in Cina nel 2008 con il Cardinale Danneels e i vescovi Vangheluwe, Jousten e Vancottem. Il viaggio veniva un anno dopo che la Fondazione Verbiest lo aveva invitato a tenere un corso ai vescovi cinesi sulla missione episcopale della santificazione secondo i testi del Concilio Vaticano II.

La tradizione della Grande Processione di Tournai risale al 1092. Reliquiari e statue venerati nelle chiese i Tournai e Touranisis vengono tutti portati in processione. In particolare, ci sono i reliquiri del santuario di Notre-Dame, risalente al 1205, quello di Saint-Éleuthèere dal 1243 e quello del Damoiseaus, del XVI secolo.

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Dopo la visita in Belgio, i vescovi cinesi faranno sono passati nei Paesi Bassi, e poi sono stati a Parigi dal 12 al 15 settembre.