L'incontro del Papa con i Carabinieri in Piazza San Pietro è nel ricordo di Salvo D'Acquisto non per restare nel passato, dice Francesco ma "per ritrovare motivazioni solide su cui costruire il futuro". E, aggiunge il Papa "Come non vedere, sullo sfondo di questa storia drammatica e toccante, l’imitazione di Gesù che, inviato dal Padre per manifestarci il suo amore, ha dato la vita per liberarci dal potere della morte, ha preso su di sé le nostre colpe, «si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori» e proprio «per le sue piaghe noi siamo stati guariti» (Is 53,4-5)".

Una testimonianza che ispira oggi la necessità di legalità e giustizia che "non tende semplicemente a comminare delle pene a chi ha sbagliato, ma a ristabilire le persone nel segno del rispetto e del bene comune". Ai giovani carabinieri chiede di essere persone appassionate. E il Papa pensa a chi è in contesti difficili: "contro la criminalità organizzata e contro un senso di impunità a volte purtroppo radicato, contro la mentalità mafiosa" e poi a chi svolge "compiti di carattere investigativo, mettendo sofisticate tecnologie a servizio di una ricerca paziente, meticolosa e competente, perché la menzogna venga smascherata" e a chi opera in zona guerra "diventando artigiani di pace attraverso la mediazione, la promozione umana e la costruzione silenziosa del bene" e infine al servizio quotidiano. "Non scoraggiatevi mai" conclude il Papa "e continuate, per favore, a manifestare vicinanza alla gente, che da sempre riconosce questo vostro bel tratto. Io benedico voi, i vostri familiari e affetti più cari: anche loro partecipano alla vostra missione! La Virgo fidelis vi accompagni".