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Gli 800 anni della regola di San Francesco, al Festival Francescano di Bologna

‘Sogno, Regole e Vita’

Il Festival Francescano |  | www.festivalfrancescano.it Il Festival Francescano | | www.festivalfrancescano.it

“29 novembre 1223, Roma: Papa Onorio III conferma la Regola di ‘frate Francesco’ con la bolla ‘Solet Annuere’. Questo avvenimento, del quale si celebrano gli 800 anni, cambiò la storia del francescanesimo, della Chiesa e dell’intero nostro Continente. Occorreva infatti rialzarsi dalla sostanziale sconfitta della Quinta crociata e dare risposta alle richieste di rinnovamento religioso portate avanti dagli ordini mendicanti, che predicavano un nuovo ideale di vita evangelica fondata sulla povertà. Francesco d’Assisi comprende che, affinché il suo sogno si realizzi, occorre passare ‘Dalla intuizione alla istituzione’, ovvero all’organizzazione di un vero e proprio ordine religioso che passi attraverso un’approvazione formale”.

Così si legge nel ‘Manifesto’ scientifico della XV edizione del Festival Francescano, che si è svolto a Bologna dal 22 al 24 settembre, intitolato ‘Sogno, Regole e Vita’; un’edizione che ricorda quel ‘sogno’ (diventato regola e poi vita) di 800 anni fa, come ricorda il direttore fra Dino Dozzi, direttore Festival Francescano: in quale modo il festival francescano intende coniugare queste parole?

“Come ogni anno, abbiamo coinvolto un Comitato scientifico che ci ha offerto utili suggerimenti per affrontare il tema sotto molteplici aspetti. La suora clarissa Paola Bentini e il frate cappuccino Pietro Maranesi hanno sottolineato l’importanza del collegamento dei sogni e delle regole con la vita concreta delle persone: il cardinale Matteo Zuppi dialoga con la giornalista Cecilia Sala sui tanti sogni infranti; Vittorio Lingiardi e Marcello Longhi affrontano il tema degli scarti umani, e tanto altro. E soprattutto  la piazza animata per tre giorni da frati, suore e francescani secolari, che offrono un caffè, che rispondono a domande su Dio, che fanno giocare bambini e genitori, per ritornare tutti a sognare insieme”.

Per quale motivo san Francesco diede una regola?

“San Francesco pensava che non ci fosse bisogno di una regola: per lui bastava il Vangelo. Ma il rapidissimo aumento del numero dei frati e le pressioni della Curia romana lo convinsero a scrivere una regola anzi due: la prima nel 1221 chiamata “non bollata”, molto evangelica e poco giuridica, frutto della vita dei primi dodici anni del gruppo attorno a Francesco; la seconda nel 1223, quella ‘bollata’, cioè approvata ufficialmente dal papa, più corta, giuridica e ordinata”.

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Per san Francesco in quale modo il ‘sogno’ si è trasformato in regola?

“Il faticoso passaggio dal sogno evangelico di Francesco alla regola fu tradimento del sogno originario o possibilità di sopravvivere nei secoli? L’ottavo centenario fa propendere per la seconda ipotesi. Ma non va dimenticato che la ricchissima storia francescana trova comunque la sua sorgente nel sogno evangelico di san Francesco, sorgente da riscoprire in ogni tempo e da chiunque. Ma ogni persona ha avuto o ha qualche sogno nel cassetto: per realizzarlo bisogna necessariamente far i conti con delle regole”.

Esiste un nesso tra regola, sogno e fraternità?

“Il sogno di tutti in fondo è la pace, che si ha solo nel recupero di fraternità; le regole stesse hanno lo scopo di regolamentare i rapporti in vista di una convivenza pacifica, rispettosa di tutti, fraterna. Il dialogo tra Éric-Emmanuel Schmitt ed il cardinale Matteo Zuppi a partire da ‘Gerusalemme, sogno di fraternità’ va proprio in questa direzione”.

Dopo 800 anni quale è l’attualità della Regola di san Francesco?

“Il convegno che ha aperto il Festival Francescano ha avuto il duplice scopo di inserire la regola francescana nella società e nella Chiesa del secolo XIII e di ascoltare la testimonianza di ragazze e di giovani di oggi che ci diranno perché hanno scelto di seguire la ‘Regola’ di san Francesco. La quale compie ottocento anni, ma non li dimostra proprio, frutto di un sogno che possiamo ancora fare nostro traducendolo in vita”.

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