Il mediterraneo come "luogo di incontro e non di scontro, di vita e non di morte". Insiste su questo tema Papa Francesco nella prima udienza generale dopo le giornate di Marsiglia e dei "Rencontres Méditerranéennes". E aggiunge: "a tutti i popoli che siamo figli dell’unico Padre che è nei cieli, e che siamo chiamati a vivere da fratelli e sorelle; che l’amore di Dio è più grande dei nostri egoismi e delle nostre chiusure e, con l’aiuto della sua misericordia, è possibile una convivenza umana giusta e pacifica".

Dall' incontro di Marsiglia "è uscito uno sguardo sul Mediterraneo che definirei semplicemente umano, non ideologico, non strategico, non politicamente corretto né strumentale, no, umano, cioè capace di riferire ogni cosa al valore primario della persona umana e della sua inviolabile dignità". Una speranza su cui lavorare e per la quale tutti si devono impegnare "affinché ognuno possa vivere in pace, sicurezza e prosperità nel proprio Paese di origine". Serve conversione "personale, solidarietà sociale e impegni concreti da parte dei Governi a livello locale e internazionale". Ma la speranza va data anche a chi accoglie: "come possiamo accogliere altri, se non abbiamo noi per primi un orizzonte aperto al futuro?" Le società chiuse hanno bisogno "di aprirsi, di ossigenare l’anima e lo spirito, e allora potranno leggere la crisi come opportunità e affrontarla in maniera positiva".

Infine il grazie a Marsiglia e al Presidente della Repubblica, Macron "che con la sua presenza ha testimoniato l’attenzione della Francia intera all’evento di Marsiglia".