"E' stato chiesto alla Santa Sede di ricevere 12 sacerdoti dal Nicaragua, di recente scarcerati. La Santa Sede ha accettato, saranno accolti da un officiale della Segreteria di Stato nel pomeriggio e alloggiati presso alcune strutture della Diocesi di Roma".

Così il direttore dalla Sala Stampa della Santa Sede conferma l'impegno non solo nella liberazione, ma anche nella accoglienza di 12 sacerdoti che il regime del Nicaragua ha rilasciato proprio grazie all'impegno della Chiesa Cattolica. In una dichiarazione del 18 ottobre, il regime di Ortega riferisce che il rilascio dei 12 sacerdoti è avvenuto"dopo aver avuto fruttuose conversazioni con la Santa Sede". Nel testo, il governo assicura che l'accordo è stato raggiunto "con l'intercessione di alte autorità della Chiesa cattolica in Nicaragua e in Vaticano". E il gruppo sarà ricevuto "secondo le coordinate, dal personale della Segreteria di Stato della Santa Sede".

Tra i liberati però non c'è Mons. Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí, che è stato condannato il 10 febbraio a 26 anni e 4 mesi di prigione.

Come riporta Aci Prensa, Félix Maradiaga, ex prigioniero politico e presidente della Nicaraguan Freedom Foundation, ha espresso la sua “profonda gioia per la liberazione dei pastori ingiustamente detenuti”. Tuttavia, ha espresso “la sua ferma richiesta di libertà per il vescovo Rolando Álvarez della diocesi di Matagalpa e per i numerosi altri prigionieri politici che rimangono in custodia”. Questo gruppo sarebbe composto da più di 80 persone.