La repressione del regime del Nicaragua contro la Chiesa Cattolica non conosce sosta. Venerdì scorso la polizia locale ha arrestato Padre Osman José Amador Guillen, 36 anni, della diocesi di Estelí. Secondo quanto si apprende il sacerdote è stato arrestato durante una riunione in cattedrale insieme ad altri confratelli.
Dopo l’arresto di un vescovo (Álvarez di Matagalpa) e di vari sacerdoti, la chiusura delle università cattoliche, il blocco di diversi media legati alla Chiesa cattolica, il regime di Daniel Ortega in Nicaragua colpisce la Chiesa bloccando l’accesso ai conti correnti di diverse diocesi e parrocchie, a partire dall’arcidiocesi di Managua. Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali della Chiesa nicaraguense riguardo la situazione, che rischia di condannare le diocesi alla “morte finanziaria”.
Il Ministero dell'Interno del Nicaragua ha annunciato tramite un media ufficiale lo "scioglimento volontario" dell'Università Cattolica dell'Immacolata Concezione dell'Arcidiocesi di Managua, che funzionava come centro di formazione per seminaristi nella capitale nicaraguense.
La repressione del regime del Nicaragua contro la Chiesa Cattolica non si ferma. Due suore costaricane che prestavano servizio presso una casa per anziani sono state espulse dal Paese. Risiedevano in Nicaragua da decenni.
Un media legato alla dittatura di Ortega in Nicaragua ha pubblicato un video con le prime dichiarazioni di monsignor Rolando Álvarez, condannato a 26 anni e 4 mesi di carcere, accusato di essere un "traditore della patria" e di cui non si avevano più notizie.
"Esprimiamo preoccupazione per la situazione di prova e persecuzione che sta vivendo la Chiesa del Nicaragua. Preghiamo, in particolare, per il Vescovo Rolando Álvarez, condannato a 26 anni di carcere in base a un procedimento del tutto arbitrario e ingiusto, e per quanti sono sottoposti a qualsiasi forma di restrizione della libertà o sono stati deportati negli Stati Uniti. Con grande dolore denunciamo questa grave ferita per lo Stato di diritto". Questo il messaggio di solidarietà inviato oggi dai vescovi italiani.
Il governo del Nicaragua, guidato dal dittatore Daniel Ortega, ha espulso il sacerdote italiano Cosimo Damiano Muratori, residente nel Paese da circa quaranta anni.
Dopo l’appello del Papa per il vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez, condannato a 26 anni di carcere dal regime del Nicaragua, anche il Vescovi europei prendono posizione con una nota firmata dal Presidente del CCEE, l’Arcivescovo Gintaras Grušas.
La dittatura di Daniel Ortega in Nicaragua ha condannato venerdì 10 febbraio il Vescovo di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez Lagos, a 26 anni e 4 mesi di carcere, accusato di essere un “traditore della patria”.
L'arresto del vescovo Alvarez di Matagalpa, in Nicaragua, è un "atto gravissimo", che non solo deve tenere alta l'attenzione su quello che accade contro i cristiani, ma che colpisce anche i diritti umani. Il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, fa avere, a nome dei vescovi italiani, la sua vicinanza ai vescovi del Nicaragua in una lettera inviata all'arcivescovo Herrera, presidente dei vescovi dello Stato centro-americano.
La Polizia nicaraguense si è introdotta nella casa episcopale della diocesi di Matagalpa e ha rapito il suo Vescovo, Mons. Rolando Álvarez, e i sacerdoti, seminaristi e un laico che erano con lui.
Lo scorso venerdì 5 agosto, nel mezzo della repressione della dittatura di Daniel Ortega in Nicaragua, il Vescovo di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez, è stato praticamente sequestrato in casa e gli è stato impedito di uscire, al che ha risposto pacificamente cantando “Amigo ”, del famoso cantautore brasiliano Roberto Carlos.
In queste ore si è verificato un attentato alla Cattedrale della capitale del Nicaragua, Managua. Un uomo ha lanciato una bomba molotov dentro la Chiesa, provocando un incendio che ha danneggiando l'antico crocifisso. Il cardinale Leopoldo José Brenes, arcivescovo di Managua, lo ha definito "un atto terroristico”.
La Chiesa in Nicaragua è sempre stata vicina alla popolazione, lì dove l’impegno evangelico è anche un impegno per la promozione umana. Ed è per questo che il vescovo Silvio José Baez, ausiliare di Managua, non ha mai avuto paura di dire quello che c’era da dire. Minacciato di morte, richiamato a Roma da Papa Francesco, ha portato avanti il suo lavoro pastorale. Da Miami, dove si trova con la sua famiglia in esilio e dove è rimasto bloccato per l’emergenza coronavirus, ha lanciato una denuncia fortissima contro il governo nicaraguense: invece di prendere misure preventive, sta promuovendo attività con moltitudini di persone che lo favoriscono.
Gruppi paramilitari legati al governo ieri hanno fatto irruzione e occupato la Cattedrale di Managua, capitale del Nicaragua. Ne ha dato notizia una nota dell'Arcidiocesi.
C’è sempre preoccupazione per la situazione in Nicaragua, il nunzio in Ucraina in una intervista spiega la situazione del Paese, gli esuli cubani guardano alla Santa Sede come un possibile mediatore: la settimana dopo l’Urbi et Orbi di Pasqua, proseguono le attività della Santa Sede su vari fronti.
La Chiesa Cattolica del Nicaragua non è stata ufficialmente invitata al tavolo per il dialogo nazionale. Lo denunciano i Vescovi del Nicaragua, riuniti ieri per fare il punto sulla situazione politica nel Paese.
In una situazione di calma diplomatica, una foto di Papa Francesco che benedice dei bambini in un incontro privato l’8 agosto prima dell’Udienza generale. si è prestata ad una strumentalizzazione da parte del fronte algerino sulla questione del Sahara. Tanto che la nunziatura della Santa Sede in Marocco ha dovuto chiarire con un comunicato.
"In momenti difficili come quello attualmente vissuto dal Nicaragua, la gente vede nella Chiesa un sostegno, un volto amico. È quindi fondamentale sostenerla e soprattutto coloro che nella Chiesa sono più vicini alla gente: i parroci ed i sacerdoti in genere". Così il Cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, sottolinea l’importanza della campagna di intenzioni di Sante Messe per il Nicaragua lanciata dalla sezione italiana della Fondazione pontificia.
Il Presidente del CCEE, il Cardinale Angelo Bagnasco, sta seguendo con profonda preoccupazione le numerose violenze in Nicaragua.