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Papa Francesco: “Promuovere non controllare i carismi”

Udienza ai Partecipanti all’incontro promosso dal Catholic Charismatic Renewal International Service (CHARIS

Papa Francesco a CHARIS |  | Daniel Ibanez / ACI group Papa Francesco a CHARIS | | Daniel Ibanez / ACI group

Dal 2 novembre fino a sabato 4 novembre molti momenti particolari stanno caratterizzando l’evento dal titolo “Chiamati, trasformati ed inviati” organizzato da Charis, il servizio internazionale della Santa Sede per il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Uno di questi la presenza di Papa Francesco, intervenuto nel pomeriggio in Aula Paolo VI.

Poi momenti di preghiera e riflessione, come quelli presso Sant’Andrea della Valle, Santa Maria Sopra Minerva e Sant’Ignazio di Loyola, dove i partecipanti provenienti da tutto il mondo sono riuniti per “riflettere su diverse tematiche al centro dell’attualità della Chiesa”. Le tre giornate vedono la presenza di più di 2mila partecipanti provenienti da tutto il mondo e vedono come relatori i principali leader internazionali, tra cui il cardinale Raniero Cantalamessa, assistente ecclesiastico di Charis, e il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici la Famiglia e la Vita.

Papa Francesco nel suo discorso ai presenti in Vaticano ribadisce l’importanza di CHARIS. “CHARIS è chiamato ad essere una voce che accompagna e che indica a tutte le comunità una strada da percorrere in comunione. CHARIS è, per così dire, una “finestra” sul mondo vasto e variegato del Rinnovamento carismatico cattolico. Le persone che vi lavorano hanno la straordinaria opportunità di “affacciarsi” da questa finestra e di guardare più lontano, di andare al di là dell’esperienza locale e conoscere la ricchezza di ciò che lo Spirito Santo suscita dappertutto, in contesti culturali, sociali, ecclesiali molto diversi. Anche grazie al discernimento e alla condivisione di questa molteplicità di esperienze e di conoscenze, CHARIS può svolgere il suo servizio, aiutando i singoli gruppi a uscire da una certa ristrettezza di vedute e dando loro un respiro carismatico ed ecclesiale più ampio”, dice il Papa.

Il Pontefice consiglia poi alcuni traguardi o novità da aggiungere. “Un obiettivo che vi proponete, e che io stesso ho incoraggiato, è quello di estendere i cosiddetti “Seminari di vita nuova” ovunque e per chiunque. Si tratta di momenti di “primo annuncio”, molto kerigmatici, che offrono alle persone la possibilità di un incontro con Gesù vivo, con la sua Parola e il suo Spirito, con la sua Chiesa”, consiglia il Papa.

 Per Francesco dopo i Seminari, sono necessari “adeguati cammini formativi, che aiutino a tener viva la grazia ricevuta e sostengano un processo graduale di crescita nella fede, nella vita di preghiera, nella condotta morale, nella partecipazione ai Sacramenti, alla carità e alla missione della Chiesa”.

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Poi il Papa richiama due aspetti presenti negli Statuti di CHARIS.

Il primo: “l’importanza di «promuovere l’esercizio dei carismi non solo nel Rinnovamento carismatico cattolico, ma anche in tutta la Chiesa» (Art. 3 § b). “Il servizio che può fare CHARIS è proprio quello di promuovere i carismi e di incoraggiarli a mettersi a servizio di tutta la Chiesa. Promuovere non controllare i carismi. Seguire quello che è un maestro, lo Spirito Santo. In particolare vanno sempre valorizzati i carismi che servono all’evangelizzazione”, commenta il Papa.

Il secondo è quello di «incoraggiare l’approfondimento spirituale e la santità delle persone che vivono l’esperienza del Battesimo nello Spirito Santo» (Art 3 § c). “Non bisogna dare per scontato che, una volta ricevuto il Battesimo nello Spirito, già si è pienamente cristiani. Il cammino di santità deve sempre progredire, nella conversione personale e nel dono generoso di sé a Cristo e agli altri, e non solo in vista del “benessere spirituale”, conclude il Papa.

Le persone che vivono il Rinnovamento sanno sorridere”, commenta ancora il Pontefice.

Poi la preghiera finale, intensa, per la pace nel mondo. “La guerra distrugge tutto, tutto…toglie l’umanità, l’altro giorno sono andato a celebrare la messa al cimitero a Testaccio e vedevo l’età dei caduti, tutti i giovani, distrugge la gioventù, lottiamo per la pace”.

Il 4 novembre l’evento termina con un “Concerto per la Pace”, in cui si esibiranno gruppi giovanili cristiani di vari Continenti e un’orchestra sinfonica composta da giovani artisti provenienti da contesti altamente svantaggiati della periferia di Recife, in Brasile, assieme a musicisti russi, ucraini e italiani.

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