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Papa Francesco, da un pellegrinaggio si torna pieni di speranza

L'udienza del Papa ai rettori dei Santuari con l'invito ad un anno di preghiera in preparazione al Giubileo

Papa Francesco e i rettori dei Santuari |  | Vatican Media Papa Francesco e i rettori dei Santuari | | Vatican Media

Nella scelta dei sacerdoti per le Confessioni, non accada che quanti si presentano al confessionale attirati dalla misericordia del Padre trovino degli ostacoli a vivere una vera e piena riconciliazione.

Papa Francesco lo ha detto ai Rettori e agli Operatori dei Santuari che hanno partecipato al convegno organizzato dal Dicastero per l’Evangelizzazione “Il Santuario: casa di preghiera".

E poi il Papa pensa alla necessità di dedicare "particolare attenzione all’adorazione. Noi- dice- abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione, dobbiamo riprenderlo. Forse dobbiamo riscontrare che l’ambiente e l’atmosfera delle nostre chiese non sempre invitano a raccogliersi e ad adorare".

Papa Francesco sa che nei santuari si va alla ricerca della consolazione e, dice ai Rettori  "consolare equivale a rendere tangibile la misericordia di Dio; per questo il servizio della consolazione non può mancare nei nostri Santuari". Da un pellegrinaggio si torna pieni di speranza e questo, dice il Papa, perché  "nei nostri Santuari si fa molta attenzione all’accoglienza – per favore, non dimenticare questo: accogliere bene i pellegrini –, ed è giusto che sia così. Al tempo stesso occorre prestare altrettanta cura pastorale al momento in cui i pellegrini lasciano il Santuario per ritornare alla loro vita ordinaria: che ricevano parole e segni di speranza, così che il pellegrinaggio compiuto raggiunga il suo pieno significato".

E così ricorda che il prossimo anno, in preparazione al Giubileo del 2025, sarà interamente dedicato alla preghiera: "saranno tra breve pubblicati dei Sussidi, che possono aiutare a riscoprire la centralità della preghiera". E il Papa conclude: "Rinnoviamo ogni giorno la gioia e l’impegno di essere uomini e donne di preghiera. Preghiera dal cuore, non come dei pappagalli. No. Dal cuore. Che le parole dette vengano dal cuore. Voi, nei Santuari, lo farete attraverso la spiritualità tipica che li caratterizza. Da tutti i Santuari si elevi un canto di ringraziamento al Signore per le meraviglie che compie anche ai nostri giorni".

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