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Il Papa ai siro-malabresi: "Se non c’è comunione, non c’è Chiesa"

Il Papa si rivolge all'Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi

Papa Francesco durante un videomessaggio |  | Vatican Media / ACI group Papa Francesco durante un videomessaggio | | Vatican Media / ACI group

Questa mattina Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Chiesa Arcivescovile Maggiore Siro-Malabarese presentata da Sua Beatitudine Em.ma Mar George Alencherry, Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi (India).

A norma del diritto, l’Amministratore della Chiesa Siro-Malabarese fino all’elezione del nuovo Arcivescovo Maggiore è il Vescovo di Curia S.E. Sebastian Vaniyapurackal, Vescovo titolare di Troina.

Il Papa, nello stesso contesto, ha inviato anche una lettera a Sua Beatitudine Mar George Cardinale Alencherry Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi. "Nell’anno scorso, quando hai celebrato gli anniversari del 50mo di sacerdozio e del 25mo di episcopato, mi sono unito al tuo rendimento di grazie al Signore, esprimendo anche la mia riconoscenza per la dedizione espressa in questi lunghi anni con tante opere ed iniziative pastorali e formative", scrive il Papa nella lettera.

"Penso al riconoscimento della All-India Jurisdiction, alla realizzazione della Casa di Procura a Roma, oltre all’erezione delle Eparchie in Australia, Canada e Gran Bretagna. Sono in fase avanzata di studio alcuni provvedimenti per la cura pastorale dei fedeli nella Penisola Arabica. Tutto questo senza tralasciare il cammino ordinario della Chiesa, pensando insieme al Sinodo, alla pastorale catechetica e liturgica, alla formazione del clero, all’accompagnamento dei giovani, soprattutto in diaspora, senza dimenticare le opere di attenzione e servizio ai più bisognosi e ai poveri", si legge ancora nella missiva.

"Ora, nella prospettiva dei giubilei sacerdotale ed episcopale che hai raggiunto e delle mete cui ha condotto il gregge affidato alla tua cura, considero questa nuova rinuncia non come la conclusione di un servizio, bensì come il suo compimento. Si tratta infatti di un passo che costituisce un’ulteriore testimonianza di fedeltà al Vangelo, un nuovo modo di servire la Chiesa anzitutto attraverso la preghiera di contemplazione ed intercessione, oltre che continuando ad offrire il tuo consiglio in quei Dicasteri della Curia Romana di cui sei Membro", dice il Pontefice a Sua Beatitudine Mar George Cardinale Alencherry .

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Per l'occasione Papa Francesco ha voluto inviare anche un Videomessaggio all’Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi. Il videomessaggio è insolito, ha toni tristi, ma molto chiari e riguardano una disputa in particolare.

"Vi seguo da anni, conosco la fede e l’impegno apostolico dell’amata Chiesa Siro- Malabarese, che è motivo di gioia e di fierezza per la Chiesa Universale, ed è per questo che il mio cuore oggi è triste mentre vi parlo. Il vostro Sinodo, dopo un lungo e faticoso lavoro, ha trovato un accordo nel modo di celebrare il Santo Qurbana. La carità e l’amore per la comunione ha spinto i suoi membri a compiere questo passo, anche se alcuni di loro non considerano ideale tale forma di celebrazione. Sono i sacrifici che richiede la comunione! Ma la Chiesa è comunione. Se non c’è comunione, non c’è Chiesa. È una setta. So che da anni alcuni, che dovrebbero essere esempi e veri maestri di comunione, soprattutto presbiteri, vi spingono a disobbedire e ad opporvi alle decisioni del Sinodo. Fratelli e sorelle, non seguiteli! La discussione, quando non è serena, genera violenza. E a voi c’è stata e c’è violenza, tra voi soprattutto contro coloro che vogliono rimanere nella comunione e celebrare come la vostra Chiesa ha stabilito", dice chiaro il Papa nel videomessaggio.

"La disputa - secondo anche quanto riportato da Vatican News -sembra focalizzata sulla direzione verso cui viene celebrata dai sacerdoti la Messa, cioè se rivolti alla comunità oppure all’altare".

"La liturgia uniforme - soluzione di compromesso tra modalità diverse precedentemente in uso - prevede che nella prima parte della celebrazione e nella liturgia della Parola il sacerdote sia rivolto verso i fedeli, per poi girarsi verso l'altare (“nella direzione in cui guardano anche i fedeli”) nella parte centrale, quella della consacrazione e dei riti eucaristici. Nella parte conclusiva, infine, dopo la comunione, il celebrante torna di nuovo a guardare verso l'assemblea", spiega un articolo di Asia News.

Ma finora l'arcidiocesi di Ernakulam-Angamaly si è rifutato di applicarla.

"So che ci sono ragioni di opposizione che non hanno nulla a che fare con la celebrazione dell’Eucaristia e nemmeno con la Liturgia. Sono ragioni mondane. Non vengono dallo Spirito Santo. Se non vengono dallo Spirito Santo, vengono d’altrove. Per questo ho studiato attentamente e con tempo i motivi che da anni vengono addotti per convincervi. Vi ho già scritto più volte in passato, ma so che non a tutti sono state lette le mie lettere. Ora ho deciso di rivolgermi a voi, al santo popolo fedele di Dio, al clero, ai religiosi e alle religiose e soprattutto a voi, cari fedeli laici, che avete tanta fede nel Signore e che amate la Chiesa. E lo faccio in questo modo un po’ inconsueto, perché nessuno abbia più dubbi su cosa pensa il Papa. Nel nome del Signore, per il bene spirituale della vostra Chiesa, della nostra Chiesa, vi chiedo di ricomporre questa rottura. È la vostra Chiesa, è la nostra Chiesa. Ristabilite la comunione, rimanete nella Chiesa cattolica!", questo l'appello forte da parte del Papa.

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"Accettate di mettere in pratica quanto il vostro Sinodo ha stabilito. Vi ho inviato un mio Delegato nella persona dell’Arcivescovo Cyril Vasil’. È venuto tra voi e anche lui, a mio nome, vi ha chiesto di porre fine alla lotta, porre fine alle opposizioni e, talvolta, alle violenze – ci sono! Non vedete che così la Chiesa si blocca e tante iniziative di bene non possono più esercitarsi al servizio del popolo santo di Dio, a servizio della santificazione del popolo di Dio? Fate sì che per Natale 2023 la vostra Arcidiocesi acconsenta, umilmente e fedelmente, di mettersi al passo con il resto della vostra Chiesa, rispettando tutte le indicazioni del vostro Sinodo. Vi prego di essere attenti! Stare attenti che il diavolo non vi induca a trasformarvi in una setta. Siete chiese, non diventare setta. Non costringete la competente Autorità ecclesiastica a prendere atto che siete usciti dalla Chiesa, perché non siete più in comunione con i vostri Pastori e con il Successore dell’Apostolo Pietro, chiamato a confermare tutti i fratelli e sorelle nella fede e a conservarli nell’unità della Chiesa. Con grande dolore, allora, dovranno essere prese le relative sanzioni. Io non voglio arrivare a quello. Per il prossimo Natale, dunque, nell’Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly come in tutta la Chiesa Siro-Malabarese, si celebri il Qurbana in comunione, seguendo le indicazioni del Sinodo. Ricordate nella Liturgia il vostro Arcivescovo Maggiore e pregate per lui. Questo è da sempre un segno importante che vi riconoscete nell’unità della Chiesa. Allora sarà Natale per tutto il vostro popolo, per tutti", conclude il Papa nel suo videomessaggio.

Papa Francesco ha accettato la rinuncia all’Ufficio di Amministratore Apostolico dell’Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi (India) presentata da S.E. Andrews Thazhath, Arcivescovo Metropolita di Trichur dei Siro-Malabaresi.
Il Papa ha nominato Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della medesima Arcieparchia S.E. Bosco Puthur, Vescovo emerito dell’Eparchia di Saint Thomas the Apostle di Melbourne dei Siro-Malabaresi (Australia).