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Il Papa: “Dobbiamo prendere sul serio il problema delle nascite”

Udienza ai Membri dell’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL)

Papa Francesco |  | Vatican Media / ACI group Papa Francesco | | Vatican Media / ACI group

Papa Francesco riceve questa mattina in Udienza i Membri dell’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali.

L’ Associazione è nata nel 2010 per contribuire al buon funzionamento degli Enti Locali italiani, secondo il principio di sussidiarietà.

Una delegazione di 200 sindaci che rappresenta i comuni italiani aderenti all’associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali.

“I territori da cui provenite sperimentano alcune delle contraddizioni della società attuale e del suo modello di sviluppo. I piccoli Comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità.I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza”, denuncia subito Papa Francesco.

“Alla radice di questi divari c’è il fatto che risulta troppo dispendioso offrire a questi territori la stessa dotazione di risorse delle altre aree del Paese. Vediamo qui un esempio concreto di cultura dello scarto: «tutto ciò che non serve al profitto viene scartato». Si innesca così un giro vizioso: la mancanza di opportunità spinge spesso la parte più intraprendente della popolazione ad andarsene e questo rende i territori marginali sempre meno interessanti, sempre più abbandonati a sé stessi. A restare sono soprattutto gli anziani e coloro che più faticano a trovare alternative. Di conseguenza, cresce in questi territori il bisogno di Stato sociale, mentre diminuiscono le risorse per darvi risposta”, continua ancora il Papa parlando ai presenti.

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Per il Pontefice “ i territori abbandonati diventano più fragili, e il loro dissesto diventa causa di calamità e di emergenze, specie oggi con gli eventi estremi sempre più frequenti: ad esempio piogge torrenziali, inondazioni, e frane; siccità e incendi; tempeste di ventoe così via”.

“Ascoltare il grido della terra  significa ascoltare il grido dei poveri”, perché “ tutto è connesso”.

"C’è in gioco qualcosa di più grande che la qualità della vita e la cura dei territori da cui provenite, che pure meritano ogni sforzo. Da sempre, e anche oggi, sono le aree marginali quelle che possono convertirsi in laboratori di innovazione sociale, a partire da una prospettiva – quella dei margini – che consente di vedere i dinamismi della società in modo diverso, scoprendo opportunità dove altri vedono solo vincoli, o risorse in ciò che altri considerano scarti. Le pratiche sociali innovative, che riscoprono forme di mutualità e reciprocità e che riconfigurano il rapporto con l’ambiente nella chiave della cura – dalle nuove forme di agricoltura alle esperienze di welfare di comunità – chiedono di essere riconosciute e sostenute, per alimentare un paradigma alternativo a vantaggio di tutti. Pensando al vostro ambito di impegno, vorrei suggerirvi un filone tra i molti a cui prestare attenzione: quello della ricerca di nuovi rapporti tra pubblico e privato, in particolare il privato sociale,per superare impostazioni vecchie e sfruttare appieno le possibilità che oggi la legislazione prevede”, continua il Papa.

Infine il Pontefice chiude con una preoccupazione. mi preoccupano le poche nascite. “C’è una “cultura dello spopolamento” che viene dalle poche nascite di bambini. È vero, tutti possono avere un cagnolino, ma occorre fare bambini. L’Italia, la Spagna… hanno bisogno di bambini. Pensate che uno di questi Paesi mediterranei ha l’età media di 46 anni! Noi dobbiamo prendere sul serio il problema delle nascite, prenderlo sul serio perché si gioca lì il futuro della patria, si gioca lì il futuro. Fare figli è un dovere per sopravvivere, per andare avanti. Pensate a questo: non è una pubblicità di un’agenzia per le nascite, ma voglio sottolineare il dramma delle poche nascite, che va pensato molto seriamente”, conclude il Papa.

 

 

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