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Dalle Diocesi, le Chiese locali si preparano alla Settimana Sociale dei cattolici a luglio

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La Chiesa italiana si prepara alla Settimana Sociale dei Cattolici che si svolgerà a Trieste dal 3 al 7 luglio prossimo. In questi giorni, e fino a domani, ad Assisi è in corso il seminario sul tema “Al cuore della partecipazione” promosso dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei. Aperti dal saluto del sindaco della città Stefania Proietti e introdotti da don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Cei, i lavori si concluderanno con una relazione affidata a don Walter Magnoni, docente all’ Università Cattolica di Milano che offrirà degli spunti per continuare il cammino a partire da quanto emerso nei diversi workshop che hanno visto impegnati i partecipanti al convegno.

Nell’ultimo Consiglio Episcopale Permanente il segretario generale, l’arcivescovo Giuseppe Baturi ha annunciato la presenza a Trieste, di papa Francesco che chiuderà, con un incontro e una celebrazione eucaristica, i lavori della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia. Una notizia che il Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali ha accolto con “grande gioia” ricordando che “l’invito del Papa a coltivare l’ascolto e il dialogo nella vita sociopolitica, a includere tutti nei percorsi di vita democratica, a recuperare il senso dell’essere popolo senza cedere ai populismi, guida la preparazione dei lavori, nel solco della Fratelli tutti”.

A Trieste si cercheranno “forme nuove per una presenza che sia lievito e sale per la società italiana, rinnovando e rafforzando la nostra democrazia”: “Tutti i partecipanti si sentiranno incoraggiati e orientati dalle parole del Santo Padre, uniti e nutriti dalla Celebrazione eucaristica da lui presieduta, confermati e accompagnati nella ricerca di quel bene comune che nelle Settimane sociali – sottolinea il comitato - ha avuto sempre un importante laboratorio di idee, esperienze e progettualità”. “Prepariamoci con la preghiera ad accoglierlo perché sia un momento in cui rafforziamo la nostra partecipazione alla costruzione della nostra comunità ecclesiale e civile”, ha detto il vescovo triestino, Enrico Trevisi: “siamo nella periferia dell’Italia, che vuole dire nella frontiera che ci porta all’incontro con altri popoli e culture. È come un invito ad essere pronti a comunicare e a testimoniare il messaggio evangelico di pace e di giustizia che il Papa sta diffondendo in ogni occasione”.

Anche nelle diocesi c’è fermento per questo appuntamento. Nelle settimane scorse l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Chieti-Vasto ha promosso un incontro alla presenza dell’arcivescovo Bruno Forte e del prof. Michele Cascavilla, ordinario presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e sociali dell’Università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, per riflettere sui temi della partecipazione e della democrazia. Altri appuntamenti sono previsti nelle prossime settimane e mesi nelle diocesi italiane  mentre per essere aggiornati sul programma è disponibile la WebApp Settimane Sociali che consente di avere informazioni e materiali riguardanti l’appuntamento di Trieste. Da marzo si potranno visualizzare tutti gli eventi che si terranno durante la Settimana Sociale.

Di giovani, “questi (s)conosciuti” si è parlato a Roma, nei giorni scorsi, presso la sede della Cei. Una giornata di riflessione e dialogo sui giovani e la Chiesa in Europa prendendo spunto da un’indagine promossa dalla Commissione Giovani del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). Si è trattato di un incontro condiviso da tre Uffici della Segreteria Generale della CEI, che hanno invitato alcuni esperti: il Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, l’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni, l’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università. Tra le domande proposte dal CCEE su cui riflettere, quali proposte e scelte innovative si individuano per rilanciare l’evangelizzazione del mondo giovanile. E ancora: quali contesti, quali linguaggi, quali luoghi vengono proposti per valorizzare i giovani nella vita della Chiesa? Chi e in che modo si prende cura della formazione dei giovani all’interno della comunità ecclesiale? La riflessione è partita evidenziando come il Sinodo sui giovani del 2018 – ha ricordato don Rossano Sala – abbia portato ad una conversione della domanda, passando da “cosa stiamo facendo per i giovani?” a “chi siamo chiamati ad essere per i giovani?”. Difficile non chiedersi “cosa i giovani portano alla Chiesa?”, visto che la Chiesa si può rigenerare solo attraverso le nuove generazioni. Molti i punti all’ordine del giorno: tra questi l'importanza del linguaggio: “Si fa fatica a incontrare i giovani – come ha dichiarato padre Renato Delbono – perché non riusciamo a parlare con loro, facciamo prediche e non riusciamo a farli innamorare della Parola”. 

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Signore, dove vai?, sarà il tema del prossimo convegno di Pastorale Giovanile della Cei che si terrà a Sacrofano (RM) presso la Fraterna Domus, dal 6 al 9 maggio 2024. Al centro delle giornate quattro parole chiave: cura, comunità, adultità e comunione. “Non solo parole, dunque, ma un percorso, appunto, che vuole mettere al centro la comunità che si realizza attraverso la cura, le relazioni, l’invito a guardarsi attorno e a cogliere la bellezza dei luoghi che ci circondano. Comunità che si costruisce con adulti consapevoli che mettono al centro il bene comune e la comunione per l’educazione delle nuove generazioni”, si legge in una nota pubblicata sul sito.