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Papa Francesco cambia i vertici della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori

Un segretario e un segretario aggiunto per la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che transita verso una nuova tappa

Tutela dei Minori | Il vescovo Alì e Morris Kettelkamp, segretario e segretario aggiunto della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori | Tutelaminorum Tutela dei Minori | Il vescovo Alì e Morris Kettelkamp, segretario e segretario aggiunto della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori | Tutelaminorum

Sono il vescovo ausiliare di Bogotà Alì Herrera e Teresa Morris Kettelkamp i nuovi segretario e segretario aggiunto della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori. Prendono il posto di Padre Andrew Small, OMI, determinando così una nuova fase per la vita della Commissione.

Padre Small era rimasto formalmente segretario ad interim della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. Un incarico che aveva preso nel 2021, traghettando la Commissione verso una nuova fase della sua storia, definita anche dalla costituzione apostolica Praedicate Evangelium che la ha fatta parte della Curia Romana sotto il Dicastero per la Dottrina della Fede, e resa praticamente visibile dalla nuova sede in Palazzo Maffei Marescotti e da un programma di aiuti finanziari per la chiese che non potevano impegnare risorse nelle linee guida anti-abusi, Memorare.

Ora, per la Commissione è tempo di un nuovo inizio, e Papa Francesco ha deciso di nominare un segretario e un segretario aggiunto, in attesa probabilmente di nominare un nuovo presidente, dato che il Cardinale Sean O’Malley, che ha “inventato” la commissione e la ha guidata sin dalla sua costituzioe, compirà 80 anni il prossimo 29 giugno.

I ranghi della commissione vengono così rimpolpati con due numeri 2, che vanno a guidare un organismo nato 10 anni fa e costituitosi con un team internazionale di laici e consacrati, incluse vittime di abusi in passato. La nomina dei nuovi segretari – ha sottolineato il Cardinale O’Malley – rappresenta “un importante, ulteriore passo per rendere la nostra Chiesa un luogo sempre più sicuro per i minori e le persone vulnerabili”.

In particolare, ha detto il presidente, segretario e segretario aggiunto, pur provenendo da contesti diversi, “condividono una comune passione per il benessere dei minori e delle persone vulnerabili, con una vita spesa al servizio della Chiesa in quest'area importante”, e

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La loro nomina porta stabilità all’agenda della Commissione, nonché “un alto grado di professionalità”.

Il vescovo Alì ha al suo attivo una laurea in psicologia presso la Pontificia Università Gregoriana, ed è stato direttore dell’Area di Orientamento Psicologico del Seminario Conciliare dell’Arcidiocesi di Bogotà (2007-2015), dove ha insegnato anche psicologia dello sviluppo umano, psicologia sociale e psicologia pastorale. È nella Commissione dal 2015, e ha supervisionato la finalizzazione delle linee guida nazionali della Conferenza Episcopale Colombiana, di cui è segretario generale.

Kettelkamp è stata colonnello della Polizia di Stato dell’Illinois, ed è una esperta di politiche e linee guida per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, arrivando al top della carriera come capo dei servizi forensi dell’ISP.

È stata direttore esecutivo del Segretariato della Conferenza Episcopale USA per la protezione dei bambini e dei giovani, gestendo uno degli uffici nazionali di tutela più grandi della Chiesa negli Usa. Nella Commissione pontificia dal 2018, ha ricoperto il ruolo di moderatrice del gruppo di lavoro incentrato sulla guarigione dei sopravvissuti e sull'integrazione delle loro voci nel ministero della Chiesa.  

Secondo il Cardinale O’Malley, i due nuovi numero 2 “come membri della Commissione per molti anni, riflettono un forte focus sulla continuità del lavoro e dell’agenda della Commissione dal suo ampliamento nel 2022” e “sono ben conosciuti nella comunità dei professionisti della tutela”, spiega O’Malley, dicendosi “fiducioso che porteranno un approccio basato sul lavoro di squadra al nostro lavoro comune”.

Ma il cardinale ha voluto ringraziare anche padre Andrew Small per “l’energia” e “ingegnosità”, e per aiutato la Commissione “a riallinearsi mentre diventava parte della Curia Romana con un mandato nuovo e impegnativo”.

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Padre Small, ha aggiunto O’Malley, ha contribuito “con visione e tenacia a realizzare diverse iniziative importanti che la Commissione ha abbracciato”, come il rinforzo del personale e i nuovi uffici, cosa che ha permesso alla Commissione di “espandere la sua accoglienza e il suo impegno verso le vittime e i sopravvissuti, le loro famiglie e comunità così come la leadership della Chiesa, il che ha notevolmente influenzato l’accesso alle informazioni sulla tutela a livello locale”.

In occasione della recente plenaria dell’organismo, sono stati presentati il Rapporto Annuale Pilota sulle Politiche e Procedure di Salvaguardia nella Chiesa e l’aggiornamento del Quadro delle Linee Guida Universali, che il Cardinale O’Malley definisce  due “strumenti chiave” per il lavoro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.

Il presidente della Commissione dà pure a padre Small il merito di aver pensato all’iniziativa Memorare, un progetto che ha già dato “grandi frutti”.