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Papa Francesco, forte appello per la pace. “Basta con la guerra, sì al dialogo”

Lungo appello dopo il Regina Coeli a seguito dell’aggravarsi del conflitto in Medio Oriente

Papa Francesco, Regina Coeli | Papa Francesco durante il Regina Coeli | Vatican Media / You Tube Papa Francesco, Regina Coeli | Papa Francesco durante il Regina Coeli | Vatican Media / You Tube

Dopo l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, Papa Francesco fa un lungo appello per la pace, esortando alla fine: “Basta con la guerra, sì al dialogo, sì alla pace”. È un testo molto pensato, in cui si sottolinea che nessuno deve minacciare l’esistenza di un altro, e si ribadisce la richiesta di due popoli e due Stati in Terrasanta, nonché si chiede la liberazione di tutti gli ostaggi.

Assolata domenica di aprile, ormai estiva, con una piazza San Pietro affollata. Il Vangelo del Giorno è quello di Gesù che appare nel cenacolo proprio mentre si racconta l’incontro con Lui. Ma il mondo è colpito dai venti di guerra che sono scoppiati nella notte.

Dice Papa Francesco dopo la preghiera del Regina Coeli: “Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran”.

Papa Francesco fa appello “affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza”, sottolinea che “nessuno deve minacciare l’esistenza altrui”, chiede che le nazioni si “uniscano e aiutino israeliani e palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È un loro legittimo desiderio”.

Papa Francesco chiede anche che “si giunga presto a un cessate il fuoco a Gaza e si percorrano le vie del negoziato”, e che “si aiuti quella popolazione precipitata in una catastrofe umanitaria, si liberino gli ostaggi imprigionati mesi fa”.

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Papa Francesco aveva commentato il Vangelo del giorno prima della consueta preghiera del Regina Coeli, che sostituisce l’Angelus in tempo di Pasqua.

Papa Francesco invita all’importanza di “condividere la fede”, perché “ogni giorno siamo bombardati da mille messaggi. Parecchi sono superficiali e inutili, altri rivelano una curiosità indiscreta o, peggio ancora, nascono da pettegolezzi e malignità”.  Si tratta – dice Papa Francesco – di notizie che “non servono a nulla, anzi fanno male”.

Ci sono però anche “notizie belle, positive e costruttive, e tutti sappiamo quanto fa bene sentirsi dire cose buone, e come stiamo meglio quando ciò accade. Ed è bello pure condividere le realtà che, nel bene e nel male, hanno toccato la nostra vita, così da aiutare gli altri”.

Eppure, aggiunge Papa Francesco, facciamo fatica a parlare del nostro incontro di Gesù, sebbene “ciascuno di noi potrebbe dire tanto in proposito: non facendo da maestro agli altri, ma condividendo i momenti unici in cui ha percepito il Signore vivo e vicino, che accendeva nel cuore la gioia o asciugava le lacrime, che trasmetteva fiducia e consolazione, forza ed entusiasmo, oppure perdono, tenerezza, pace”.

Il Papa sottolinea che è “importante condividere questo in famiglia, nella comunità, con gli amici”, e fa bene parlare delle “ispirazioni buone che ci hanno orientato nella vita, dei pensieri e dei sentimenti scaturiti quando ci siamo messi alla presenza di Dio, e anche degli sforzi e delle fatiche che facciamo per capire e per progredire nella via della fede, magari pure per pentirci e tornare sui nostri passi”.

Papa Francesco afferma che Gesù ci sorprenderà proprio se raccontiamo dell’incontro con lui, e invita a “ricordare un momento forte della nostra vita di fede, un incontro decisivo con Gesù”, chiedendosi se questo lo abbiamo raccontato, o se abbiamo ascoltato gli altri.

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