"Il vostro è veramente un servizio alla “solidità degli insegnamenti ricevuti”, in senso cristiano e umano. Una solidità tanto necessaria in tempi di notizie a volte diffuse senza verifiche e senza ricerche". Papa Francesco lo ha detto ai Docenti e agli Alunni della Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica e della Scuola Vaticana di Biblioteconomia che celebrano i 140 e i 90 anni della nascita di queste istituzioni.

Il Papa ha indicato alcuni temi da affrontare come quelli "legati alla globalizzazione, al rischio dell’appiattimento e della svalutazione delle conoscenze" e "al rapporto sempre più complesso con le tecnologie; alle riflessioni sulle tradizioni culturali che devono essere coltivate e proposte senza imposizioni reciproche" e ancora "al bisogno di includere e non escludere mai nessuno dalle fonti della conoscenza e, nello stesso tempo, di difendere tutti da ciò che di tossico, malsano e violento si può annidare nel mondo dei social e delle conoscenze tecnologiche".

Serve apertura al dialogo, dice il Papa per "continuare a confrontarsi con le necessità dei luoghi di conservazione del sapere e con altri analoghi istituti di formazione professionale, per apprendere e condividere idee ed esperienze, per crescere in apertura ed evitare l’autoreferenzialità".

Stando lontani da ideologie che, dice Francesco, "uccidono sempre".  Le due stelle polari del lavoro di queste due Scuole, conclude il Papa siano concretezza e apertura.