Città del Vaticano , martedì, 29. aprile, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Al via la sesta Congregazione Generale dei Cardinali che avviene subito dopo l’importante decisione dell’inizio del Conclave, il 7 maggio 2025. Resa nota anche la prima Meditazione Congregazione Generale dei Cardinali tenuta dall’Abate Donato Ogliari.
“In questo particolare momento per la Chiesa, vogliamo affidarci alla grazia e alla potenza della Parola di Dio e lasciarci concretamente guidare e illuminare da essa, a partire dalla duplice veste della liturgia odierna. Da una parte, infatti, abbiamo il brano evangelico di questa giornata, Martedì della 2a settimana di Pasqua, brano che riporta una parte del dialogo notturno intercorso tra Gesù e Nicodemo (cf. Gv 3,7-15). Dall’altra – almeno in Italia e in Europa – abbiamo la pagina evangelica della Festa di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia e d’Europa e Dottore della Chiesa, colei che soleva rivolgersi al Papa con la tenerissima espressione: “dolce Cristo in terra”. Per questa festa, la Chiesa ci fa proclamare il brano evangelico contenente il “rendimento di lode” che Gesù rivolge al Padre per aver rivelato i misteri del Regno ai piccoli, e non ai dotti e ai sapienti di questo mondo (cf. Mt 11,25-30)”, dice l’abate di San Paolo fuori le Mura Ogliari.
La sesta Congregazione generale del Collegio cardinalizio ha avuto inizio questa mattina alle 9 del mattino con la preghiera, poi si è tenuta la meditazione dell’abate Ogliari fino alle 9.40, poi circa una ventina gli interventi. Erano presenti 183 cardinali, più di 120 elettori, 2 cardinali elettori non verranno per questioni di salute. L’incontro è durato fino alle 12.30. Temi principali degli interventi, ha reso noto Matteo Bruni nel solito briefing con i giornalisti, “le sfide che si trova affrontare la Chiesa, secondo la prospettiva geografica di provenienza dei cardinali”. Il Collegio ha deciso di mandare un messaggio di ringraziamento a Dio e al mondo per la vicinanza durante il funerale di Papa Francesco. Durante la giornata arriveranno tre notificazioni dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche una per il giuramento degli addetti al Conclave, una per la Messa Pro eligendo Pontefice della mattina del 7 maggio alle 10 di mattina, l’ultima per l’ingresso in Conclave, il giuramento per l’elezione del Romano Pontefice e la Preghiera nella cappella Paolina alle ore 16.30. Potrà variare il numero dei cardinali elettori presenti fino all'ultimo.
“In un momento così gravido di conseguenze per la Chiesa – come quello della scelta del Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale – le parole di Gesù: «Venite a me, voi tutti», a cui fa eco la domanda retorica di Pietro: «Signore, da chi andremo?», risuonano come un invito pressante a ricomporre ogni moto del vostro animo, della vostra mente, del vostro cuore e della vostra vita attorno alla persona di Gesù e alla luce gioiosa del suo Vangelo”, continua l’ex abate di Montecassino scelto dai Cardinali per questa prima meditazione.
Le sfide che la Chiesa deve affrontare non mancano. “Nel cambiamento d’epoca che stiamo attraversando, la missione della Chiesa deve affrontare numerose sfide, in parte inedite, presenti sulla scena del mondo. Si pensi, ad esempio, al mutamento antropologico, che tocca in profondità la concezione dell’essere umano, e alla conseguente intensificazione e problematicità dei nodi etici e morali che si presentano. Si pensi allo stravolgimento delle regole che sostengono la coesistenza tra i popoli e alle sopraffazioni, lotte e guerre fratricide che ne derivano. Si pensi all’emergere di democrazie post-democratiche e al diffondersi di autocrazie e nazionalismi che scombussolano l’ordine mondiale. Si pensi all’insorgere di liberismi post- capitalisti che, basati sul puro profitto, non tengono in alcun conto la dignità della persona umana. Si pensi alla devastazione del creato, nostra “casa comune”. Si pensi all’impatto che l’avanzare delle tecno-scienze sta avendo sulla vita delle persone e all’inquietante prospettiva che un giorno si possa diventare succubi dell’IA. Si pensi al fenomeno mondiale della migrazione e all’incapacità della politica di trovare soluzioni che rispettino il principio sacro dell’accoglienza, della solidarietà e dell’inclusione. Si pensi alla secolarizzazione pervasiva e invasiva che – almeno nelle società occidentali – rischia di far scomparire Dio dall’orizzonte esistenziale di molti, in nome di una spiritualità vaga e self-made. Si pensi alla concezione esclusivamente tecnico-funzionale della vita, dove predomina l’utilitarismo e il conseguente disinteresse circa il significato da dare alla storia e al nostro destino Queste e molte altre sfide stanno davanti alla Chiesa”, continua Ogliari nella sua lunga meditazione in Aula del Sinodo.



