“Gesù lascia intendere che non è la professione di fede, la conoscenza teologica o la prassi sacramentale a garantire la partecipazione alla gioia di Dio, ma il coinvolgimento qualitativo e quantitativo nella vicenda umana dei fratelli più piccoli”. Lo ha detto il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Vaticana, nell’omelia del quarto novendiale celebrato in suffragio di Papa Francesco e affidato ai Capitoli delle Basiliche Papali.

Citando le parole del Papa ai gesuiti incontrati in Portogallo, il Cardinale Gambetti ricorda che “tutti sono chiamati a vivere nella Chiesa: non dimenticatelo mai”.

Infine l’Arciprete della Basilica di San Pietro rilancia l’importanza della via della evangelizzazione, tanto cara a Papa Francesco: “l’apertura all’umano senza riserve, l’interessamento gratuito agli altri, la condivisione del vissuto e l’approfondimento per aiutare ogni uomo e ogni donna a dare credito alla vita, alla grazia creaturale, e, quando vedranno che piace a Dio, l’annuncio del vangelo, ovvero il rivelarsi dell’umanità divina di Gesù nella storia, per chiamare le genti alla fede in Cristo, folle d’amore per l’uomo, come insegna Santa Caterina da Siena di cui ricorre oggi la Festa in Italia. Allora potrà dispiegarsi per tutti il pieno valore della professione di fede, della sana teologia e dei sacramenti che arricchiscono di ogni grazia la vita nello spirito”.

Domani sarà celebrato il quinto novendiale in suffragio del Papa defunto e sarà presieduto dal Cardinale Leonardo Sandri, Vicedecano del collegio cardinalizio.