Città del Vaticano , mercoledì, 7. maggio, 2025 12:33 (ACI Stampa).
Un quarto d'ora prima della 10 oggi le campane di San Pietro hanno suonato per chiamare i fedeli a pregare per la elezione del Papa. Intanto la Sistina è pronta per il pomeriggio. Questa volta i media non l'hanno visitata, ma pazienza.
L'ho fatto ben due volte nei conclavi precedenti e le immagini distribuite dai media vaticani ad uso popolare rinfrescano la memoria. Invece del Giudizio Universale si guardano le due stufe.
Due oggetti davvero bruttini, ma oggi sono più interessanti di Michelangelo, il Perugino e del Botticelli. Sono le due stufe dove si bruceranno le schede e gli appunti dei cardinali dopo le votazioni. Una è antica, o meglio vecchia. Tonda, di ghisa grigia, con i sigilli dall’ultimo utilizzo.
Sulla pancia ha dei graffiti interessanti: da marzo del 1939 a marzo del 2013. Sono le date dell’utilizzo, le date dei conclavi da Pio XII ad oggi. La mano anonima di qualcuno in Floreria ha inciso a futura memoria quelle poche cifre che ricordano tanta storia. A fianco alla stufa storica una moderna, anche più brutta, squadrata con una centralina elettronica sopra. Un propulsore che evita i grigi, come fu nella fumata che indicò l’elezione di Albino Luciani. Le tiene insieme un lungo tubo lucido di rame, sostenuto da bruttissimi tubi di acciaio. Uno arriva ad una delle finestre e li sbuca trasformato nel mitologico camino della fumata.
"Con la bruciatura delle schede nella stufa più antica, si attiva un dispositivo elettronico interno alla stufa più recente, che mette in funzione una "cartuccia" che contiene 5 cariche, attivate in modo sequenziale (una dopo l'altra) per una durata totale di circa 7 minuti. Il fumo nero è provocato da questi componenti: Perclorato di Potassio - Antracena - Zolfo Il fumo bianco è provocato da questi componenti: Clorato di Potassio - Lattosio - Pece greca (colofonia) Le dimensioni della "cartuccia" sono approssimativamente cm 25 X 15 X 7 Le canne fumarie della stufa e della apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, partendo dalla Cappella Sistina, sfocia sulla copertura dell'edificio. Per migliorare il tiraggio, la canna è preriscaldata mediante resistenze elettriche ed è dotata di un ventilatore da avviare in caso di necessità" spiega il Governatorato della Città del Vaticano. Dal 1978 non c'è più la serie di piccoli troni a baldacchino addossati alla parete, ma una lunga scrivania più simile ad una sala per congressi. Il baldacchino era anche un mezzo per indicare subito la dignità del Papa. Al momento della elezione si abbassavano tutti tranne quello dell’eletto. Suggestivo si, ma anche poco pratico e decisamente poco adatto ai tempi moderni.